I santi non si toccano. Ma i fanti, quelli sì. Soprattutto se sono di metallo e manca loro la parola per lamentarsi dei continui traslochi che gli uomini della “res publica” fan patire loro.
Dall’oratorio, alla scalea del teatro, alla piazza Alpini, al cortile del Comune, il fante di Sorisole (emblema dell’eroismo e del sacrificio dei soldati italiani nei grandi conflitti della storia) sembra abbia trovato un luogo per riposare che sia, come palesano certe offerte di moda oggi, “per sempre”. Con il cambio di sindaco (da Stefano Gamba a Stefano Vivi) la questione del miglior posizionamento possibile della statua marziale era tornata alla ribalta. Forse è il destino della sua natura di fante di sperimentare, in prima linea, sempre nuovi avamposti. Fatto sta che è prossimo a far fagotto e marciare altrove in una corsa senza soluzione di continuità. Il nuovo sindaco della Lega Nord, peraltro dando concretezza a un preciso enunciato elettorale, si sta muovendo per “smuovere” il fante dall’entrata del Municipio e rimetterlo in piazza Alpini. E’ stata trovata anche la ditta che fa il lavoro gratis evidenziando ancora una volta la grande tensione al volontariato civile che anima la comunità all’ombra del Canto Alto.
La data del trasferimento è questione di giorni sostanziando l’impegno di Vivi a praticare la trafila degli adempimenti burocratici, con i relativi tempi tecnici, che sottendono a un cambio di loco che si qualifica, né più né meno, sulla falsariga di un’opera pubblica. “Il mio desiderio personale – sosteneva il sindaco in un’intervista di qualche mese fa – è che il fante sia ricollocato in piazza, ben visibile e non nascosto come adesso, anche per rimediare alla tristezza di quel luogo pubblico”.
Dall’opposizione erano giunte, quando si palesò uno spostamento, reazioni divergenti. Per Franco Cometti (Sorridi Sorisole) lo spostamento “va approcciato con il dovuto rispetto al valore che rappresenta il milite naturalmente all’interno di progetto organico che tenga conto dei problemi più evidenti che il restyling di piazza Alpini ha creato. Quindi nessuna improvvisazione”. Evidente contrarietà anche dall’ex sindaco Gamba (Progetto Comune): “Durante i festeggiamenti per la ricorrenza del 4 Novembre (2014), alcune persone particolarmente legate al monumento, mi fecero i complimenti per come avevo curato la dislocazione e per l’importanza particolare che assumeva il fatto che il fante fosse di fronte al Municipio, quasi a vigilare chi frequenta quel luogo, e avesse lo sguardo rivolto al Canto Alto, montagna tanto cara a tutti i sorisolesi. Spostare il monumento assunse il significato di valorizzarlo, posizionandolo in un luogo istituzionale frequentato e protetto e non in mezzo ad un parcheggio”. Al fante non resta che dire: “Per aspra via ad aspra meta”. (Bruno Silini)