Ci sono atti di amore che passano inosservati all’attenzione dei media tanto vengono dati per scontato e, invece, proprio in questo periodo di crisi, sono dei fari di luce a cui guardare perché testimoniano una grande speranza. Come la storia del musicista Walter Muto che in tempo di pandemia ha deciso di innovare la sua arte.
Il settore musicale è stato duramente colpito dalla pandemia e, concretamente, stiamo parlando di 250.000 famiglie rimaste senza lavoro e una perdita stimata in 650 milioni di euro e la domanda giustamente più ricorrente è: come se ne esce?
Sto provando a guardarmi in giro per capire chi sta cercando di portare avanti la mia arte anche in questo periodo in cui si può fare poco o nulla. Il grande show della star del Pop Dua Lipa è sicuramente stato uno spettacolo molto ben organizzato e realizzato. Molto intenso il concerto voce e pianoforte dell’artista australiano Nick Cave. E rappresenta già un caso di studio la doppia performance della cantautrice Laura Marling, che ha fatto due serate (in streaming, ovviamente) in una location da 900 posti vendendo in tutto 4500 biglietti per la performance on-line (fra l’altro bellissima ed arricchita da un ensemble di archi). Paradossalmente quindi, molto di più di quanto avrebbe fatto in due serate “vere” nello stesso teatro! A volte il limite diventa risorsa!
Nel piccolo della mia attività, che da sempre ho descritto come quella di un buon artigiano della musica, fin dall’inizio della pandemia e del primo lockdown ho deciso di spendermi attraverso delle semplici dirette via social media, provando ad allietare soprattutto famiglie e bambini, ma anche un pubblico più adulto. L’ascolto delle canzoni poteva far scattare delle piccole animazioni casalinghe, oppure rincorrere un ricordo, un’emozione.
Molte figure professionali, tra tecnici e light designer, stanno già scomparendo e non si vede all’orizzonte un momento preciso in cui si potrà ricominciare a lavorare: ci aiuti ad approfondire la vostra iniziativa denominata “suonate le campane” di cui abbiamo accennato in un precedente articolo?
È come avete già avuto modo di raccontare voi di Socialbg; seguendo l’invito dell’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, con alcuni amici abbiamo creato una piattaforma di produzioni musicali legate all’incontro con chi proponeva le canzoni, o con artisti, imprenditori, testimoni insomma di una maniera positiva di affrontare una situazione che di positivo aveva ben poco da offrire. Dopo 200 puntate da metà marzo a fine luglio ed una pausa estiva, Suonate le campane è tornato nella forma di una diretta live trasmessa la domenica sera, alle 21,15.
Altre iniziative che possano essere dei fari di luce a cui poter guardare con speranza?
Insieme a Carlo Pastori e per l’organizzazione del Teatro Filodrammatici di Treviglio, abbiamo realizzato anche due spettacoli trasmessi in streaming, e cioè NOTTE IN ITALIA e GIOVANNI: UN BOSCO DI 200 ANNI, nell’ordine una carrellata di musica d’autore italiana, da Fossati, a Dalla, a Niccolò Fabi ed uno spettacolo teatral-musicale dedicato alla figura di San Giovanni Bosco.
Ultimo nato in ordine di tempo (e visto che la situazione ancora tarda a tornare alla normalità – ed in ogni caso, non tornerà esattamente come prima, come in tutti i campi) è il progetto MUSICA A DOMICILIO. È l’invito a contattarmi per organizzare serate a tema, feste di compleanno o anniversari, animazioni per bambini che giocoforza non potrebbero essere celebrate e comunque non potrebbero prevedere la musica. È un modo (specialmente indicato per le ‘cifre tonde’, ricorrenze di particolare importanza, ma valido per tutte le occasioni) di fissare nel tempo in cui siamo – e magari in una forma non proprio ideale, per via del mezzo – un momento che diversamente verrebbe ricordato solo per l’impossibilità di realizzarlo. Insomma, viviamo ora e facciamo quello che si può fare! È un modo sicuramente semplice, ma al tempo stesso sostenibile, di far fronte da un lato all’assenza di lavoro e dall’altro alla difficoltà di celebrare – per come possibile – un momento importante.