Federico Dimarco, classe 1997, cresciuto nel quartiere di meneghino di Calvairate, ha fatto tutta la trafila delle giovanili dell’Inter che fra l’altro è sempre stata la squadra di cui è tifoso fin da bambino. Fisicamente esplosivo, non molto alto (1.75 m.), è dotato di una gran corsa abbinata ad un piede sinistro di tecnica sopraffina con il quale disegna traversoni perfetti per gli attaccanti. Esploso nel Verona di Ivan Jurić, nell’annata 2019-2020 (dove era stato mandato in prestito), ha condito la stagione degli scaligieri con 5 reti che per un difensore di fascia non sono pochi.
Calcisticamente assomiglia molto a Andreas Brehme, terzino fluidificante tedesco dell’Inter dei record di Trapattoni. I meno attempati lo ricordano di sicuro accoppiato al connazionale Pierre Michael Littbarski protagonisti del terzo titolo mondiale della Germania a Italia 90.
Oltre a servire assist ai compagni è risaputo che potrebbe tranquillamente tirare rigori e punizioni, ma per questioni di gerarchie interne la squadra per ora non ne ha usufruito. Nell’Inter di Inzaghi, oltre a servire splendidi palloni alle punte, sa inserirsi a sorpresa al centro per andare alla conclusione o per lasciare lo spazio all’inserimento di un difensore centrale a sorpresa sul suo lato e sfruttare la superiorità numerica che spesso fa andare in confusione le difese avversarie.
Federico Dimarco è un ulteriore evoluzione del terzino fluidificante in chiave moderna per il quale le squadre avversarie fanno fatica ad organizzarsi a livello difensivo perché non sai mai che tipo di contromisure bisogna adottare per evitare problemi.