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Nel XII secolo si assiste alla nascita di un nuovo interesse per il mondo della natura. Ora la natura non è più una realtà inferiore e irrilevante di fronte al mondo intelliggibile e a Dio, è piuttosto parte e manifestazione della vita divina, per questo merita considerazione e studio. Questo nuovo interesse si manifesta principalmente nella scuola Cattedrale di Chartres in Francia.

Il primo rappresentante della scuola di Chartres fu Bernardo, al quale seguì il fratello Teodorico, e Guglielmo di Conches, allievo di Bernardo. Tutti questi autori si ispirarono al Timeo platonico, nell’interpretazione che aveva dato Abelardo. Seguendo tale interpretazione il demiurgo è l’anima del mondo, e l’anima del mondo è lo Spirito Santo, la terza persona della Trinità.

La figura più importante della scuola di Chartres è stata senza dubbio Gilberto de la Porrée, vescovo di Poitiers tra il 1142 e il 1154. Alla base del suo pensiero c’è una ripartizione fondamentale, quella tra subsistentia, che sta a indicare l’essenza di una cosa, che egli definisce quo est, e subsistens, che indica invece l’esistenza di una cosa, da lui definita quod est. Quest’ultima è la più importante, è la sostanza, la realtà sussistente, mentre la subsistentia è la natura logica della cosa, ossia il concetto.

Gilberto ritiene che solo gli individui sono sussistenti, siano cioè sostanze o realtà esistenti, i concetti, invece, non esistono realmente, non sono realtà per loro conto. Gilberto si serve di questa distinzione per interpretare la Trinità. Così distingue tra deità e Dio, considera la deità come subsistentia, mentre Dio susbistens. Questa formulazione sarà combattuta da Bernardo e poi condannata prima al concilio di Parigi del 1147 e poi da quello di Reims del 1148.

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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