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SOLILOQUI, RAGIONE E ANIMA

Nei Soliloqui, una delle sue prime opere, Agostino dichiarava lo scopo della ricerca: “Io desidero conoscere Dio e l’anima” e dopo essersi chiesto se gli interessava qualcos’altro, rispose “Nient’altro, assolutamente”. Questi sono gli unici temi che hanno interessato Agostino in tutta la sua vita. Per il teologo cercare l’anima è la stessa cosa che cercare Dio, le due indagini non sono parallele e distinte, cercando l’uno si trova anche l’altra. Anche ragione e fede, pur essendo due concetti differenti, “lavorano” strettamente unite, in collaborazione. Da qui la sua famosa formula, crede ut intelligas” (credi per capire) e “intellige ut credas” (capisci per credere) con la quale Agostino sta a sottolineare che per fare filosofia, e quindi per avvicinare la verità, bisogna credere, cioè avere la fede. Allo stesso modo per avere una fede robusta occorre conoscere, esercitare l’intelletto e filosofare. Di conseguenza ragione e fede sono due aspetti diversi ma uniti nel rapporto essenziale che ogni uomo possiede con Dio. Da ciò si deduce che l’oggetto della speculazione del teologo non è l’universo, il mondo o la natura, ma l’uomo, l’uomo nel suo aprirsi a Dio.

LA CERTEZZA DELLA PROPRIA ESISTENZA E IL RAPPORTO CON LA VERITÀ

Agostino critica aspramente lo scetticismo, da lui definito come “la teoria del dubbio universale”. Per lui è sbagliato dubitare di tutto, pure della nostra esistenza, giacché proprio il fatto che ne dubitiamo è la prova che esistiamo. Una formula alla quale si avvicinerà molto il cogito ergo sum di Cartesio. Questo dice Agostino:

Se mi inganno vuol dire che sono. Non si può ingannare chi non esiste: se dunque mi inganno per ciò stesso io sono. Poiché dunque esisto, dal momento che mi inganno, come posso ingannarmi a credere che esisto, quando è certo che esisto dal momento che mi inganno? Poiché dunque, anche nell’ipotesi che mi inganni, esisterei pure ingannandomi, non mi inganno certamente per conoscere che esisto…” (La città di Dio).

Inoltre, prosegue polemicamente Agostino, per dubitare della verità devo possedere in qualche modo la verità, essa deve essere, in qualche forma, già presente in me. “Se non comprendi bene ciò che dico e dubiti che ciò sia vero, rifletti almeno se tu non sei sicuro di un tale dubitare e se sei sicuro cerca di capire da dove proviene tale sicurezza” perché, afferma Agostino: “Chiunque comprende di essere in dubbio vede una cosa sicura della quale è certo”.  Insomma, l’attività del dubitare implica sempre qualcosa di cui non si può proprio dubitare, senza la cui certezza non sarebbe possibile mettere in discussione alcunché. Il dubbio presuppone, per sua natura, un rapporto dell’uomo con la verità.

Pur essendo, l’uomo, predisposto per accogliere la verità, non è egli stesso la verità, è piuttosto un ricercatore della verità. L’uomo, a differenza di Dio, non è perfetto ed eterno, ma imperfetto e mutevole, qualità che non possono appartenere alla verità che risiedendo soltanto in Dio è immutabile e perfetta. A tal proposito Agostino ha formulato la teoria “dell’illuminazione”: Dio è come una luce che illumina la nostra mente e le permette di apprendere, di avvicinarsi alla verità. Dio è quindi artefice della nostra capacità conoscitiva, della nostra capacità di apprendere il sapere e di ricercare la verità.

“Se il nostro pensiero è illuminato, significa che esso è la luce che si accende ad un’altra luce. Il pensiero è la mia luce, ma non sono io l’origine del mio lume. I lumi degli uomini si accendono e si affievoliscono, ora brillano e ora sembrano spegnersi; la mia luce, come quella dei miei simili, non è dunque la luce. Per conseguenza, la mia intelligenza e la mia ragione, ogni individuale intelligenza e ragione creata, sono testimonianza dell’esistenza della luce assoluta…” (M.F. Sciacca)

La dottrina agostiniana della conoscenza non è lontana dalla teoria della conoscenza di Platone. Come il grande filosofo greco anche Agostino ritiene che le grandi idee (il Bene, la Giustizia, l’Uguaglianza) non possono provenire dai nostri sensi, dall’esperienza. Anche la teoria platonica della reminiscenza, quella secondo la quale la nostra anima avrebbe acquisito la conoscenza nell’iperuranio prima di abitare un corpo, non è poi così distante dalla teoria agostiniana dell’illuminazione.

Quanto al rapporto tra verità e ragione (che poi è il rapporto tra Dio e l’uomo) Agostino afferma che sono due cose diverse. La verità non è la ragione, ossia non è l’uomo, è la legge della ragione. Come la ragione è superiore alle cose che essa giudica, a sua volta, la legge in base alla quale essa giudica è superiore alla ragione stessa, perché scaturisce direttamente da Dio, che è Legge, o Ragione universale.

Da qui il famoso monito agostiniano che rappresenta fedelmente il succo della sua filosofia: “Non uscire da te, ritorna in te stesso, nell’interno dell’uomo abita la verità, e se troverai mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso” (La vera religione). La verità delle cose non si trova nelle cose stesse ma nell’uomo che giudica, e l’uomo può giudicare solo conoscendo e può conoscere solo grazie all’illuminazione divina. Per cui chiudersi in se stessi significa anche aprirsi a Dio, lasciarsi illuminare dalla sua luce e imparare a conoscere, toccare l’assoluto. L’assoluto però non può essere afferrato, la verità di Dio trascende l’uomo e non può essere posseduta, per questo rimane un mistero, che l’uomo non può svelare ma solo riconoscere ed amare.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele
Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
Lezione 65: Il concetto di sostanza per Aristotele, unione di forma e materia
Lezione 66: Aristotele. La teoria delle quattro cause
Lezione 67: Aristotele critica Platone
Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
Lezioni 69: La concezione di Dio in Aristotele
Lezione 70: La logica in Aristotele. Lo strumento per tutte le scienze
Lezione 71: La proposizioni in Aristotele. Ossia le frasi
Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti
Lezione 74: La fisica in Aristotele. Le qualità dell’universo: lo spazio e il tempo
Lezione 75: Il confronto tra Aristotele e Democrito
Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni
Lezione 77: Aristotele. Sensibilità, immaginazione, intelletto
Lezione 78: L’Etica per Aristotele, esercizio della ragione e autocontrollo
Lezione 79: Nella Politica di Aristotele nessun uomo può risultare sufficiente a se stesso
Lezione 80: Arte come una pratica imitativa della realtà. La poetica di Aristotele
Lezione 81: Tra le virtù etiche di Aristotele la più importante è la giustizia
Lezione 82: La teoria dell’amicizia in Aristotele
Lezione 83: Aristotele nella storia, creatore del primo lessico filosofico
Lezione 84: Contesto storico in cui visse Epicuro
Lezione 85: Il significato di ellenismo
Lezione 86: Zenone di Cizio, il fondatore dello stoicismo
Lezione 87: La logica stoica e la rappresentazione catalettica
Lezione 88: Cosa sono i ragionamenti anapodittici?
Lezione 89: La fisica nello stoicismo
Lezione 90: In cosa consiste l’etica stoica?
Lezione 91: Bene e virtù nello stoicismo. Fondamentale è la costanza
Lezioni 92: La legge naturale per l’uomo cosmopolita
Lezione 93: Le emozioni appartengono agli stolti
Lezioni 94: L’eredità stoica e il concetto del sapiente
Lezione 95: La cultura greca tra Repubblica e Impero romano
Lezione 96: Seneca, le cinque tappe del saggio verso l’ascesi
Lezione 97: Epitteto e il suo sopporta e astieniti
Lezione 98: Marco Aurelio, l’imperatore stoico
Lezione 99: Ritrovare la felicità con la filosofia, autentico quadrifarmaco
Lezione 100: Canonica, il nome che diede Epicuro alla teoria della conoscenza
Lezione 101: La fisica in Epicuro
Lezione 102: L’etica epicurea tra piaceri stabili e in movimento
Lezione 103: L’amicizia e la solidarietà fondamenti della vita felice
Lezione 104: Le più belle Massime capitali di Epicuro
Lezione 105: I caratteri generali dello scetticismo
Lezione 106: Lo scettico Pirrone di Elide
Lezione 107: La Media e la Nuova Accademia
Lezione 108: Gli ultimi scettici. Enesidemo, Agrippa e Sesto Empirico
Lezione 109: I punti più famosi della filosofia di Sesto Empirico
Lezione 110: Plotino, il maggiore esponente del neo-platonismo
Lezione 111: La filosofia di Plotino, non una semplice ripetizione di Platone
Lezione 112: Le ipostasi. L’Uno secondo Plotino
Lezione 113: Intelletto, anima e materia in Plotino
Lezione 114: Plotino. Il ritorno all’Uno
Lezione 115: L’avvento della filosofia cristiana
Lezione 116: Filosofia cristiana. Le lettere di San Paolo
Lezione 117: Filosofia cristiana. Apologisti e Padri della Chiesa
Lezione 118: Filosofia cristiana. Il pensiero di Tertulliano
Lezione 119: Filosofia cristiana. Il pensiero di Giustino
Lezione 120: Filosofia cristiana. La patristica del secolo III e IV. Clemente e Origene
Lezione 121: Filosofia cristiana. Il profilo storico di Sant’Agostino
Lezione 122: Filosofia cristiana. La vita e le opere di Sant’Agostino

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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