Questa mattina sono stato ai funerali del mio compagno di Messa don Sergio Scotti. Non ho trovato la crisi della chiesa, ma una comunità che ha pregato per un prete buono e generoso. Devo dirvi che me lo immaginavo conoscendo don Sergio, però per me questo è stato motivo di consolazione. Ho visto fedeli di ogni età salutare don Sergio con le lacrime agli occhi, i loro sguardi dicevano dell’affetto nei suoi confronti, ma anche rivelavano la bellezza del suo servizio. Ha fatto bene il Vescovo Francesco a ricordarci di non disperdere l’eredità che ci lascia don Sergio: parlare di Gesù sempre e servire la chiesa, rimanendo aperto a tutti coloro che incontrava sul suo cammino. In fondo Sergio ha speso tutta la sua vita per dirci che il nostro destino ultimo è incontrare il Signore…. Stamattina e in questi giorni si è percepito chiaramente il senso di tutta la sua vita, proprio negli sguardi e nelle lacrime di coloro che lo hanno incontrato. Lui è il primo che ritorna al Padre della nostra classe, certamente ci aspetterà con il suo sorriso e chiederà al Signore di aver misericordia dei suoi compagni di Messa che ancora sono in cammino…. Mentre scendevo verso il parcheggio dove avevo lasciato la macchina è passato il carro funebre che portava don Sergio al cimitero di Bruntino. Ho sentito una fitta al cuore, una separazione senza via di ritorno, e ho anche pensato che avrei potuto dirgli quando era in vita che gli voglio bene, cose che si rimandano pensando che il nostro tempo sia eterno… Ma avremo tempo nel non-tempo, nella pienezza del tempo, per riprendere il discorso…