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Condividiamo lo sfogo amaro di un lettore di socialbg.it protagonista di un episodio accaduto su un pullman di linea della Sab giovedì 14 febbraio verso San Pellegrino Terme.



Ormai è risaputo che arrivati alla fermata della frazione Botta di Sedrina, puntualmente, a salire sui bus, ci sono gli ospiti dell’ex casa dei riposi spirituali. E, puntualmente, se l’autista del bus si prodiga per far rispettare le regole (pagare il biglietto) si scoprono i portoghesi, che guarda caso sono sempre gli stessi. È anche il caso di questa mattina. All’ospite è stato chiesto gentilmente di favorire abbonamento o biglietto. Quest’ultimo, in suo possesso, aveva un biglietto già timbrato e quindi scaduto.

Ne è venuto fuori un battibecco tra i due, con “la scusante” di non capire l’italiano da parte del ragazzotto di colore, che dopo pochi minuti (eravamo tutti fermi, e qualcuno già borbottava tra cui il sottoscritto per il ritardo) ha dato in escandescenza nascondendosi dietro la tipica frase, tanto sbandierata, “… tu sei rassista!”. Alla fine, dopo diversi minuti di attesa e gente che invitava il ragazzotto a scendere dal bus, è stato quest’ultimo ad averla vinta. Perché nonostante eravamo in molti ad aver perso la pazienza (non puoi salire se non timbri il biglietto, a maggior ragione non puoi far perdere tutto quel tempo alle persone in regola), qualcuno – udite udite – lo ha difeso.

Mi sono permesso di fare delle osservazioni, mi sono sentito dare dello stronzo e… tornatene a Napoli (peccato che sono di Roma, ma vabbè…). Tutto questo da una persona di una certa età, che mi ha infine augurato perfino una pessima giornata. E tutto questo perché il sottoscritto, che paga quasi 100 euro di abbonamento mensile, ha preteso insieme ad altri che questa persona non salisse sul bus, ha preteso che venissero (giustamente ci sono e le facciamo applicare) le regole di sana convivenza civile. Alla fine il tizio sprovvisto di titolo di viaggio è rimasto sul bus.

Mi pongo degli interrogativi a questo punto: possibile non riuscire ad applicare le regole (per tutti) in questo paese che va a rotoli? Possibile che chi deve prodigarsi in prima linea siano i primi a giustificare certi comportamenti? Ma che esempio date alle nuove generazioni? Io non devo giustificare nulla a nessuno, pago il mio e mi basta, ma non sopporto le ingiustizie e mai le sopporterò. Sarò antipatico per questo. Ma nel paese nel quale sono nato e cresciuto, l’Italia, e non Roma piuttosto che Napoli o Bergamo, ripeto l’Italia, che amo e difendo nonostante tutto, le regole dobbiamo rispettarle. Tutti.
(Lettera firmata)


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