Le iniziali della firma del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, così ben evidenziate e con un tratto ben marcato, indicano una personalità dinamica, dal temperamento sanguigno, per cui ama sempre operare più che speculare, puntando ad ottenere dei risultati che possano appagare la sua ambizione, che invece dovrebbe essere tenuta a freno per non appannare la sua vera ambizione, quella cioè di operare per la sua città.
Infatti, la lettera “G” iniziale, così marcata e ingrandita, è segnale del senso di paternità che ha prodotto in lui una vera educazione civica, che adotta sia come strumento sia come obiettivo da raggiungere nella vita e che lo lega affettivamente e intenzionalmente alla sua Bergamo; deve però imparare a tenere a bada un po’ di presunzione che potrebbe creargli dei problemi di onnipotenza portandolo a promettere più di quanto possa effettivamente fare, andando a ledere la sua buona fede.
I legamenti grafici, che si intrecciano nella firma, segnalano un tipo di intelligenza produttiva, coadiuvata da un pensiero concreto che poco spazio lascia alle elucubrazioni. Infatti, il suo temperamento sanguigno non gli permette di sopportare persone troppo capziose o cavillose, per cui potrebbe avere con questi dei contrasti soprattutto nella scena politica.
Può apparire un po’ narcisista, poiché ama molto la cura della propria immagine fisica e ci tiene a tenere alto il proprio prestigio; ma il suo livello d’impegno è verace e il desiderio di fare grande la sua città è una vera prerogativa per il sindaco Giogio Gori. Del resto, sembra essere un desiderio presente in tanti politici che, emulando la paternità, spiccano il volo nel sociale.
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