A Bergamo un nuovo ospite e un nuovo incontro tra capolavori. Grazie alla collaborazione con Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara dal 19 luglio al 25 settembre sarà presentato all’interno del percorso museale il Ritratto del piccolo Subercaseaux di Giovanni Boldini (1842 -1931).
Continua il programma “E’ nostro ospite”
Dopo aver ospitato Carlo Crivelli dal Victoria and Albert Museum e Boccaccio Boccaccino dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il ritratto di Boldini segna una nuova tappa del progetto “È nostro ospite”, che chiama in Carrara opere eccellenti in cambio di dipinti concessi in prestito. Un’opportunità per il pubblico di scoprire grandi maestri, rileggendo le collezioni di Accademia Carrara sotto angolazioni differenti. Da martedì 19 luglio (inaugurazione alle 17,30) fino al 25 settembre l’opera di Boldini – che raffigura uno dei due figli del diplomatico cileno Ramón Subercaseaux Vicuña – sarà esposta in dialogo con un altro capolavoro, il «Ritratto di Maria Gallavresi con la madre» di Cesare Tallone, parte della collezione del museo, mettendo così in luce la straordinaria capacità di introspezione psicologica della ritrattistica.
Il dialogo tra collezioni
«È nostro ospite», sostenuto da Bonaldi Audi, è arricchito da visite, laboratori, percorsi guidati, materiale didattico e appuntamenti aperti al pubblico. «I prestiti sono una delle attività più importanti di un museo – commenta Emanuela Daffra, direttrice dell’Accademia Carrara di Bergamo –, ne fanno conoscere le collezioni, dialogano affascinando il pubblico, favoriscono gli studi, permettono di stringere dei rapporti proficui con altre istituzioni. Tema certamente delicato, da gestire con equilibrio, senza perdere mai di vista la centralità della collezione permanente. Per questo l’Accademia Carrara si è data un regolamento severo, che questa centralità ribadisce e che individua criteri di scelta».
Un confronto fra ritrattisti
Il «Ritratto di Leonello d’Este», una delle rare tavole di Pisanello, sarà a Ferrara in occasione della mostra pensata per celebrare il quinto centenario dell’Orlando, dove è snodo essenziale e si accompagna ad altre presenze straordinarie giunte dai maggiori musei internazionali. Da qui è nata è nata la richiesta di ospitare a Bergamo il dipinto di Boldini. Il «Ritratto del piccolo Subercaseaux» (1891) è quindi affiancato al quasi coevo ma assai diverso capolavoro di Cesare Tallone «Ritratto di Maria Gallavresi con la madre» (1889). Ne scaturisce il confronto inedito tra due dei migliori ritrattisti dell’epoca, l’uno, Tallone, che recupera in veste moderna il filone squisitamente lombardo del ritratto vero e piano, l’altro, Boldini, che rielabora le sue esperienze internazionali in un dipinto di esecuzione virtuosistica e di tono mondano, capace di fermare con immediatezza la sciolta vivacità del ragazzino dagli occhi di velluto. E questo confronto offrirà lo spunto per rivedere con occhi nuovi la ritrattistica ottocentesca conservata in Carrara.
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