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Il teatro occupa gran parte della sua vita e questo la rende felice. E’ una delle più prolifiche autrici bergamasche di commedie in italiano e in dialetto. E’ Giuseppina Cattaneo: per tutti semplicemente Giusi. E’ nata a Brusaporto quasi 55 anni fa e abita nella stessa casa da sempre. Da piccola giocava a calcio. Era un po’ un maschiaccio. Sposata, un figlio, è tra i fondatori di Radio Brusa. Oltre ad essere irrefrenabile autrice è anche regista di due compagnie teatrali di Brusaporto: “I Fuori Scena” e la compagnia “Gabriella Barcella”. Collabora con la Biblioteca e mette in scena spettacoli per bambini e famiglie in occasione del Natale o di altri eventi particolari.


Come nasce la passione per lo scrivere commedie?
Nel lontano 3 gennaio 2004 ho iniziato a scrivere la mia prima commedia “Povra zet ma onesta” dopo aver visto uno spettacolo teatrale. Scritti i primi due atti, non l’ho portata a termine. L’ho ripresa e terminata nel 2006 per esigenze familiari. Si, familiari, esatto. Infatti, il 25 dicembre 2006 la mia grande famiglia si riunisce per il pranzo di Natale, come tutti gli anni, e con alcuni membri, come intrattenimento, rappresentiamo una piccola commedia tratta da “Povra zet ma onesta”. Per i due anni successivi ho scritto altre due commedie per lo stesso motivo, e nel 2008 la mia famiglia non mi basta più; così ho creato un gruppo di teatro che oggi si chiama “I Fuori Scena”. La mia passione praticamente è nata per far divertire la mia famiglia.

Scrive solo in dialetto bergamasco o anche in italiano?
Fino ad ora, 5 aprile 2019, ho scritto 57 copioni tra commedie comiche e brillanti, 14 sketch e 15 copioni per ragazzi. Scrivo commedie sia in bergamasco che in italiano. Alcune di queste sono nate in dialetto e poi le ho tradotte in italiano, altre sono nate in italiano e le ho poi tradotte in dialetto. A loro volta le compagnie le traducono nel loro dialetto.

A chi si ispira quando scrive? C’è un grande autore che l’affascina in modo particolare?
Ho scritto commedie ispirate alla realtà che mi circonda, alle esperienze che vivo e alle emozioni che provo, sempre aggiungendo un pizzico di fantasia. Alcune commedie, invece, sono ispirate solo dalla mia fervida fantasia. Ho letto tanti testi di autori famosi e meno famosi (prediligo i meno famosi che non citerò perché sono tantissimi), italiani e stranieri. Ritengo molto interessanti: Eduardo Scarpetta, di cui ho tutte le opere; Ettore Petrolini, benché sia stato un uomo da teatro di varietà ha scritto poche commedie ma molto interessanti; Augusto Novelli, di cui ho quasi tutta la raccolta delle sue opere, e Carlo Goldoni.

La sua commedia più riuscita?
Io sono convinta che tutte le mie commedie siano “riuscite”. Infatti, ogni qual volta mi si rivolge la domanda: “Qual è la commedia che hai scritto e che ti piace di più?”, la mia risposta, a distanza di 11 anni, è sempre la stessa: “L’ultima”. Non posso però non dimenticare le commedie più rappresentate. Come per esempio “Le sorelle Trapunta”, “Sei mesi dal paradiso”, “I tre testamenti”, “Povera gente ma onesta” e “Quando la fibra è forte”.

Adesso a che cosa sta lavorando?
Ho appena terminato di scrivere una commedia brillante ambientata a Natale. Devo dire che negli ultimi mesi sono stata molto attiva. Ho scritto ben 4 commedie in 4 mesi. Ora mi accingo a scrivere due copioni “su misura”. Uno alla volta ovviamente. Spesso succede che le compagnie abbiano difficoltà nel trovare dei copioni come vorrebbero e così mi sono offerta di scriverli.

Dove sono arrivate le sue opere?
Le mie opere sono arrivate praticamente in tutta Italia e anche all’estero. Per l’Italia, credo che mi manchi solo la Valle d’Aosta. L’anno scorso sono arrivate anche in Sardegna. Per l’estero, in Francia è stata rappresentata la mia commedia “Il lavoro più bello del mondo” e in Argentina “L’indispensabile Vittorio”. In 11 anni di attività, ho toccato le 423 rappresentazioni di mie commedie su tutto il territorio nazionale.


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