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In prima linea per la rimodulazione del Piano vaccinale anche Guido Bertolaso, chiamato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dalla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti per il coordinamento della campagna di somministrazione dei sieri anti-Covid. Una rimodulazione necessaria a causa della diffusione massiccia del virus in alcune aree della Lombardia che da ieri sono sottoposte a zona arancione rafforzata.

“Stiamo passando per la fase più importante, l’attuazione”, ha dichiarato Bertolaso parlando del piano vaccinale della Lombardia approvato nelle scorse settimane. “Il nostro impegno è rimodulare, adottando nuove strategie rispetto alle linee guida degli ultimi 12 mesi. Queste erano infatti fondate sulle chiusure forzate come strumento di prevenzione. Ma non possiamo sempre e solo inseguire il virus. Per questo, abbiamo immaginato qualcosa di diverso. Interveniamo, con tempestività, anche a seguito di quanto accaduto in provincia di Brescia”.

“Con grande umiltà” – ha detto ancora Bertolaso – “stiamo verificando se anche da noi è replicabile l’esperienza fatta in Gran Bretagna e in Israele”.

Guido Bertolaso: “Mancano i vaccini”

L’ipotesi più utile ai fini di un contenimento dell’epidemia è sicuramente quella di vaccinare tutti gli abitanti dei comuni con i nuovi focolai. Anche se purtroppo questo non è possibile. Queste le dichiarazioni di Guido Bertolaso a riguardo: “Non possiamo vaccinare tutti gli abitanti dei comuni in cui si registrano nuovi focolai. Purtroppo questo non può avvenire perché ci mancano i vaccini. La Lombardia sta riducendo anche le scorte perché riteniamo sia il caso di scendere sotto il 30%, stabilito dalle linee del Governo, perché bisogna vaccinare”.

Il responsabile del Piano Vaccini in Lombardia ha poi ribadito che “siamo in tempo di guerra: la variante inglese non si sta diffondendo solo in provincia di Brescia, bisogna rallentarla”.

Tra domani e venerdì mattina, inizieranno le vaccinazioni degli abitanti dei territori di 15 Comuni in provincia di Bergamo e 8 in provincia di Brescia. Saranno cittadini tra i 60 e gli 80 anni, oltre agli over 80 già previsti. Una pratica già attuata in Israele e che ha avuto esito positivo. La priorità sarà comunque data agli over 80, per poi passare alla fascia d’età dai 60 ai 79 anni.

Questi i comuni coinvolti:

Provincia di Brescia: Roccafranca, Rudiano, Urago d’Oglio, Pontoglio, Palazzolo sull’Oglio, Capriolo, Paratico, Iseo.

Provincia di Bergamo: Adrara San Martino, Calcio, Castelli Calepio, Cividate al Piano, Credaro, Gandosso, Palosco, Predore, Pumenengo, Sarnico, Tavernola bergamasca, Telgate, Torre Pallavicina, Viadanica, Villongo.

In totale saranno vaccinate ben 30.000 persone.

Chiuduno e Antegnate per Bergamo e Chiari e Iseo per Brescia sono i 4 centri massivi individuati per velocizzare la campagna.

In questa area saranno vaccinate tra le 4 e le 5.000 persone al giorno. In una settimana sarà quindi completata la somministrazione nei territori più a rischio.