E’ nero su bianco sul verbale della Cabina di regia del Ministro Roberto Speranza del 22 gennaio scorso, scaricabile dal sito del Ministero. Tutti così presi a rincorrersi sull’ennesimo pasticciaccio brutto della Regione Lombardia, che nessuno ha badato alle poche righe precedenti l’errore sull’Rt lombardo. Eccole:
“La Cabina di Regia prende visione di una richiesta pervenuta per il tramite dell’ufficio del Capo di Gabinetto del Ministero della Salute di esenzione ai sensi dell’articolo 2, comma 3, e dell’articolo 3, comma 2, del DPCM 14 gennaio 2021 da parte di alcune provincie e comuni della Regione Lombardia. Si premette che, ai sensi del DM Salute del 30 aprile 2020, il Ministero della Salute tramite apposita cabina di regia raccoglie le informazioni necessarie per la classificazione del rischio e realizza una classificazione settimanale del livello di rischio di una trasmissione non controllata e non gestibile di SARS-CoV-2 nelle Regioni/PPAA. Si rappresenta inoltre che il servizio sanitario italiano è organizzato a livello regionale attraverso uniche reti ospedaliere a complessità progressiva, secondo il modello hub and spoke, e reti territoriali regionali integrate per la completa risposta ai bisogni dei cittadini ivi residenti. Rimane quindi non possibile applicare il sistema di classificazione del rischio che si basa sul combinato disposto di probabilità, impatto e resilienza previsto al DM Salute del 30 aprile 2020 ad un livello territoriale diverso da quello Regionale.
In considerazione della elevata mobilità intra provinciale e regionale, della circolazione del virus non solo in tutta la Regione ma anche in tutti i territori richiedenti con livelli di incidenza molto diversi in aree contigue, dell’incidenza complessivamente elevata nella Regione Lombardia e dell’impatto ancora molto elevato dell’epidemia sui servizi sanitari, considerata la impossibilità di questa cabina di regia di valutare in modo puntuale la resilienza a livello sub-regionale, in linea generale si ritengono non esenti da rischi, eventuali rilassamenti localizzati delle misure in questa fase epidemica. Infatti, una frammentazione delle misure di mitigazione, rischia di compromettere gli sforzi per ridurre la trasmissione in un momento in cui rimane critico controllare una epidemia diffusa in tutto il Paese con livelli di incidenza settimanali >50/100,000 abitanti in tutte le Regioni/PPAA.”
Tradotto, deroghe per Bergamo non se ne parla. Non si possono applicare, il decreto ammette in teoria una cosa che non esiste nella pratica. Mesi e mesi di sonore prese per i fondelli ora sono nero su bianco. La politica si occupi di questo, invece che giocare a rimpiattino sulle responsabilità per una settimana (ennesima) di inutile zona rossa.
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