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Operazione Tedoldi 2.0 n.7

Negli ultimi giorni ho cambiato allenatore scacchistico digitale. Adesso utilizzo la versione 11 di Stockfish, che sul mio computer (un Mac con processore Intel i7 serie 4000, comprato nel 2015) analizza rapidissimamente. Nel primo minuto va già oltre i 25 ply (ovvero semimosse) di profondità, e dopo il 4° minuto è già oltre i 50 ply.

Prestazioni che finora avevo intravisto soltanto in certe partite del Tcec, il campionato mondiale ufficioso per i motori scacchistici (visitabile online al link: https://tcec-chess.com/#)) anche se lì utilizzano computer con decine di processori, schede grafiche megagalattiche e quantitativi di memoria esoterici.

Faccio un passo indietro. Nell’ultimo paio d’anni il motore d’analisi che utilizzavo era Komodo, nella versione 12. Lo avevo scaricato gratis grazie alla politica di marketing dei suoi programmatori: mettono in vendita l’ultima versione, quella più avanzata e forte agonisticamente – rendendo via via libero il download delle versioni più datate.

Adesso la versione libera di Komodo è la 13, mentre quella in vendita è la sua evoluzione Dragon arrivato alla versione 3. Per capirne il livello ho fatto una ricerca sul sito web del CCRL (al link: http://computerchess.org.uk/ccrl/) specializzato nella definizione del rating tra i vari motori. 

Komodo 13 è accreditato di un elo molto superiore a 3˙300 con punte oltre i 3˙500. Inarrivabile per gli umani… il migliore di noi, Magnus Carlsen, ha l’ambizione di superare, prima o poi, i 2˙900 (ne abbiamo parlato qui su SocialBg al link: https://www.socialbg.it/magnus-carlsen-e-il-piano-concreto-di-superare-i-2900-elo/).

Mentre ero lì che scorrevo le classifiche, mi sono però reso conto che Stockfish, nella versione 11, ha un elo parecchio superiore: oltre i 3˙500 con punte di oltre 3˙700 (girando sui computer messi a disposizione dal sito medesimo). E io, quella versione lì, l’avevo già scaricata. Nel 2018!

Poi l’avevo lasciata inutilizzata perché Komodo 12, e ancora più 13, analizza sia con il metodo degli algoritmi alfa-beta (come Stockfish 11) sia con il metodo statistico Montecarlo. Così ha uno stile di gioco meno tattico rispetto a Stockfish ma più posizionale. E io mi ci ritrovavo di più.

Va detto che sono rimasto un po’ indietro, come dotazione tecnologica. Il mio computer è del 2015, ed essendo un Macintosh gira ancora su cpu Intel quando i modelli più recenti girano su processori Arm di classe M1. Inoltre i motori scacchistici hanno guadagnato molto elo negli ultimi mesi grazie all’implementazione delle reti neurali NN (di autoapprendimento) e ancora più NNUE (di apprendimento guidato con partite di alta qualità).

Stockfish è arrivato alla versione 15, che per Mac è distribuita gratuitamente in un pacchetto con interfaccia grafica ma poca possibilità di tuning, ovvero di ottimizzazione dello stile di gioco, mentre Komodo è diventato Dragon 3. Le loro versioni più aggiornate si sono disputate la stagione 22 del Tcec, finita da pochi giorni (e vinta da Stockfisch) mentre nel momento in cui scrivo stanno disputando un match di rivincita con tempi di riflessione di 1 giorno per mossa.

Promettono partite di qualità mai vista, probabilmente i migliori scacchi da quando il gioco è stato inventato.

Io, per il momento, tento di capirci qualcosa grazie all’aiuto di Stockfish 11. Che è una bestia rispetto a quanto ho usato finora.

(L’Operazione Tedoldi è una cosa che mi riguarda personalmente. È cominciata da una chiacchierata fatta al Circolo scacchistico di Treviglio intorno al 2007, e da una domanda che molti giocatori si pongono: un adulto che sappia giocare già da molti anni, pur essendo una schiappa come il giorno prima di imparare il gioco a che livello agonistico può arrivare…? Secondo un’opinione consolidata il limite è 2000 elo. Io ci sto provando)

About the Author

Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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