Il paese di Calcio, nella Bassa Bergamasca al confine con la provincia di Brescia, è una piccola galleria a cielo aperto con 47 muri dipinti su facciate pubbliche e private. In tempo di pandemia è un museo che si può visitare con una certa sicurezza, se non altro per il fatto che, appunto, non necessita di chiudersi in stanze. Il progetto “muri dipinti” a Calcio iniziò negli anni 90 con l’obiettivo di rappresentare eventi storici e scene di quotidianità.
I dipinti rispecchiano tutte le caratteristiche del Comune. Non solo riguardano la storia della Signoria Calciana tra indipendenza, contrabbando e Risorgimento Italiano ma rappresentando anche la natura circostante del territorio.
A segnalare l’opportunità turistica è Fabrizio Costantini, volontario della Pro Loco Calciana. “Come Pro Loco – dice – stiamo tentando di rilanciare questa caratteristica culturale e artistica propria del nostro paese. Fra questi Muri Dipinti possiamo trovare Longaretti, Repossi, Cornali, Bodini, Gritti, autori certamente di spessore artistico consolidato che possono attirare l’attenzione di bergamaschi e bresciani”. Altri dipinti provengono da Accademie delle Belle Arti quali Barcellona, Brescia, Sassari, Brera, Birmingham, Vienna.
Maggiori informazioni sulla peculiarità di Calcio si possono ricavare on line – sul sito del Comune di Calcio e su quelli di Bassa Bergamasca Orientale e Pianura. Inoltre, a cura di Benedetta Rutigliano e Salvatore Giannella, c’è anche la pubblicazione “Guida ai paesi dipinti di Lombardia” che fornisce ulteriori spunti.
“La pittura murale – scrivono gli artisti Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros, Josè Clemente Orozco – è la forma più alta, logica, pura e forte di pittura. È anche la più disinteressata, perché non può essere convertita in oggetto di lucro personale né nascosta a beneficio di alcuni privilegiati. Essa è per il popolo, è per tutti“.