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Lo scetticismo è una corrente di pensiero filosofico che si distingue dalle altre dottrine per il fatto che mentre queste ultime sono impegnate alla ricerca del vero e nel costruire un sistema metafisico, lo scetticismo, invece, dichiara che l’uomo non può in alcun modo accedere alla verità delle cose. Per gli scettici la più alta dimostrazione di saggezza consiste nell’ammettere questo fatto, dimostrato, secondo loro, dall’esistenza di una moltitudine di filosofie in contrasto l’una con l’altra.

Si è di recente sottolineato la vicinanza dello scetticismo a certe filosofie orientali, ma questo non deve distrarci dal constatare i legami che lo scetticismo ebbe con i Sofisti (nonostante la critica rivolta da Pirrone, fondatore dello scetticismo, a Protagora) e con le scuole di pensiero che sono succedute a Socrate.

Il legame con i Sofisti è evidente. I sofisti affermavano, infatti, che la moltitudine di punti di vista sulle cose avute dai filosofi, ma anche dalla gente comune, costituisca l’evidenza dell’assenza di una legge universale e di una verità unica. Ognuno si dichiara depositario della verità assoluta ed è  persuaso di avere la chiave della felicità, ma non si può dire che la convinzione di qualcuno sia più meritevole di quella di altri. La conclusione è, per gli scettici, che l’unico modo per ottenere una condizione di pace e serenità interiore è un’indagine volta ad accertare come false, o perlomeno incapaci di perseguire la verità, tutte le dottrine. Da qui il nome di “scetticismo” dato a questa filosofia.

In sostanza, per gli scettici, la quiete dei sensi può essere ottenuta non sposando una dottrina ma rifiutando tutte le dottrine. Ciò fa dello scetticismo una filosofia con finalità pratiche al pari dello stoicismo e dell’epicureismo.

Per lungo tempo lo scetticismo è stato considerato, probabilmente banalmente, come  il pensiero di chi mette in discussione ogni cosa si presenti alla sua esperienza, ma credere in ciò è riduttivo e sbagliato. È davvero ridicolo pensare a Pirrone come ad un uomo disinteressato di qualsiasi cosa, e non credendo in niente andava in giro sprezzante del pericolo. È stato infatti evidenziato che una filosofia che non abbia altro scopo di non riconoscere alcuna verità cadrebbe in contraddizione. Dire infatti che nulla è vero porta ad una contraddizione insanabile, perché se tutto fosse falso allora anche lo scetticismo sarebbe falso. Non possiamo infatti dire che non esiste alcuna verità, perché almeno una verità deve esistere, ossia il fatto che non esista alcuna verità.

La realtà è che gli scettici non negano la verità dei fenomeni, non negano la pioggia, il sole, il vento, rifiutano soltanto l’esistenza di teorie che possano giustificare a fondo le cose. Essi infatti dicono: “Noi ci opponiamo esclusivamente all’indagine relativa alle cose non evidenti che soggiacciono ai fenomeni” (Fonte Diogene Laerzio).

Di conseguenza ciò che agli Scettici interessava non era l’esistenza o meno dei fenomeni in sé, ma la loro conoscibilità, la conoscenza delle leggi e delle teorie secondo cui sono causati. Ad esempio che esista il giorno e la notte è certo, che esistano gli astri pure, ciò che non è certo è il perché esistono, il fine per il quale esistono e se vi sono delle leggi che li governano. O ancora, che esistano gli uomini è sicuro, ma che cosa siano veramente gli uomini e che cosa sia l’anima è impossibile a dirsi: “Ammettiamo – dicono gli scettici – di riconoscere il giorno e il fatto che noi viviamo, oltre ai molti fenomeni della vita quotidiana. Ma per quel che riguarda le salde e sicure affermazioni dei dogmatici, che essi sostengono di avere definitivamente comprese, noi sospendiamo il giudizio perché per noi rimangono oscure e incerte, ci limitiamo a conoscere solo ciò che noi proviamo o sentiamo. Ammettiamo di vedere e riconosciamo di avere questo determinato pensiero, ma come vediamo o come pensiamo noi non sappiamo affatto”.

Per questo lo scetticismo greco non si presenta e propone come una dottrina, o come un dogma, ma come un insieme di ipotesi che vanno continuamente confermate attraverso un’indagine sempre aperta: «Per quel che riguarda la nostra sentenza “Nulla io definisco” e simili, esse non hanno per noi valore dogmatico…quando diciamo di non definire nulla, neppure questo noi definiamo». In questa frase ritorna il paradosso dello scetticismo che abbiamo già descritto. Come non si può dire che nulla sia vero senza ammettere che una cosa sia vera, ossia l’affermazione stessa “nulla è vero”, allo stesso modo non si può dire che lo scetticismo non definisce nulla, nemmeno tale frase. Perché una definizione deve essere ammessa per forza, ossia il fatto che lo scetticismo non definisca nulla.

Per quanto poi riguarda la vita pratica non è vero credere, come si fa tradizionalmente, che lo scetticismo non preveda delle indicazioni per condurre un’esistenza all’insegna della virtù. Lo scetticismo greco non è un fuggire dal mondo, un rifiutare ogni responsabilità perché tanto è tutto discutibile, gli scettici, infatti, nella loro quotidianità si comportano esattamente come gli altri o per convenzione o utilità, come affermano Pirrone e Sesto Empirico, oppure perché lo ritengono più sensato, come ne sono convinti Arcesilao e Carneade. Bisognerebbe quindi discorrere sugli scettici con una visione più aperta a maggiori approfondimenti.

Lo scetticismo non ebbe un unico indirizzo. In tale corrente filosofica si riconobbero tre scuole:

  • La scuola di Pirrone (già presente ai tempi di Alessandro Magno),
  • La media e la nuova Accademia
  • Gli scettici posteriori, tra cui Enesidemo, che segnarono un ritorno alle origini pirroniche.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele
Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
Lezione 65: Il concetto di sostanza per Aristotele, unione di forma e materia
Lezione 66: Aristotele. La teoria delle quattro cause
Lezione 67: Aristotele critica Platone
Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
Lezioni 69: La concezione di Dio in Aristotele
Lezione 70: La logica in Aristotele. Lo strumento per tutte le scienze
Lezione 71: La proposizioni in Aristotele. Ossia le frasi
Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti
Lezione 74: La fisica in Aristotele. Le qualità dell’universo: lo spazio e il tempo
Lezione 75: Il confronto tra Aristotele e Democrito
Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni
Lezione 77: Aristotele. Sensibilità, immaginazione, intelletto
Lezione 78: L’Etica per Aristotele, esercizio della ragione e autocontrollo
Lezione 79: Nella Politica di Aristotele nessun uomo può risultare sufficiente a se stesso
Lezione 80: Arte come una pratica imitativa della realtà. La poetica di Aristotele
Lezione 81: Tra le virtù etiche di Aristotele la più importante è la giustizia
Lezione 82: La teoria dell’amicizia in Aristotele
Lezione 83: Aristotele nella storia, creatore del primo lessico filosofico
Lezione 84: Contesto storico in cui visse Epicuro
Lezione 85: Il significato di ellenismo
Lezione 86: Zenone di Cizio, il fondatore dello stoicismo
Lezione 87: La logica stoica e la rappresentazione catalettica
Lezione 88: Cosa sono i ragionamenti anapodittici?
Lezione 89: La fisica nello stoicismo
Lezione 90: In cosa consiste l’etica stoica?
Lezione 91: Bene e virtù nello stoicismo. Fondamentale è la costanza
Lezioni 92: La legge naturale per l’uomo cosmopolita
Lezione 93: Le emozioni appartengono agli stolti
Lezioni 94: L’eredità stoica e il concetto del sapiente
Lezione 95: La cultura greca tra Repubblica e Impero romano
Lezione 96: Seneca, le cinque tappe del saggio verso l’ascesi
Lezione 97: Epitteto e il suo sopporta e astieniti
Lezione 98: Marco Aurelio, l’imperatore stoico
Lezione 99: Ritrovare la felicità con la filosofia, autentico quadrifarmaco
Lezione 100: Canonica, il nome che diede Epicuro alla teoria della conoscenza
Lezione 101: La fisica in Epicuro
Lezione 102: L’etica epicurea tra piaceri stabili e in movimento
Lezione 103: L’amicizia e la solidarietà fondamenti della vita felice
Lezione 104: Le più belle Massime capitali di Epicuro

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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