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Gautama Buddha, nelle vite precedenti a quella in cui raggiunse lo stato di completa illuminazione, era un bodhisattva, e bodhisattva può essere solo colui che in futuro diverrà un buddha.

Mentre i bodhisattva praticano per gli altri, per aiutarli a raggiungere la suprema conoscenza e il nirvana, coloro che si limitano ad ascoltare i loro insegnamenti e praticano per se stessi possono ambire solo allo stato di “arhat, ossia di coloro che hanno raggiunto il nirvana. Quindi, ricapitolando, abbiamo:

Buddha

E’ colui che ha raggiunto la piena illuminazione, ovvero ha ottenuto una comprensione profonda della natura ultima della realtà e ha liberato se stesso dalla sofferenza. Nelle vite precedenti era un  bodhisattva. Di Buddha ce n’è uno solo per ogni era. Nel corso della storia sono stati riconosciuti diversi Buddha, ma il più famoso è Siddhārta Gautama

Bodhisattva

E’ colui che non ha ancora raggiunto l’illuminazione (lo farà dopo alcune vite diventando un Buddha), ma che non si limita ad ascoltare gli insegnamenti del Buddha perché pratica anche per gli altri, per aiutarli a raggiungere la condizione di arhat;

Arhat

E’ colui che ascolta e segue gli insegnamenti del Buddha e dei Bodhisattva e che in questo modo ha saputo raggiungere il Nirvana. È un buddista che pratica però solo per se stesso, senza insegnare agli altri ciò che ha appreso. Gli arhat sono considerati esseri che hanno superato le illusioni, le passioni e le cattive abitudini, e sono diventati capaci di raggiungere la pace interiore e la conoscenza profonda sulla natura delle cose. Anche se gli arhat sono venerati e rispettati all’interno del buddismo, sono normalmente considerati inferiori ai Buddha e ai Bodhisattva,

Śrāvaka

E’ colui che ascolta e segue gli insegnamenti di un “buddha” ma non ha ancora ottenuto il risveglio e raggiunto il Nirvana. È un seguace laico del Buddha che cerca di ottenere la liberazione attraverso l’ascolto dei suoi insegnamenti e la pratica della virtù morale e della meditazione. Nella tradizione Mahayana (che ricordiamo è una tra le grandi scuole del buddismo), il termine si estende anche ai discepoli che hanno raggiunto l’arhatship e la piena realizzazione del Nirvana.

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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