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Dopo l’emergenza Covid-19 è diventato prioritario sostenere nella ripartenza le micro e piccole imprese lombarde. Va in questa direzione il bando “Safe working – Io riapro sicuro” deliberato dalla Regione. Un aiuto da quasi 20 milioni di euro a fondo perduto (compresi i 3 milioni e mezzo messi a disposizione dalle Camere di Commercio) pensato per quelle attività sospese durante il lockdown e che con fatica si stanno rimettendo in carreggiata La parola d’ordine è sicurezza in quanto nulla deve essere lasciato al caso sul fronte delle procedure fondamentali e necessarie per coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative.

I destinatari dei contributispiega Valentina Vavassori di Sicurezza Informa, studio professionale specializzato in adempimenti normativi previsti dal Testo Unico sulla Sicurezzasono le micro e le piccole imprese operative in Lombardia nei settori del commercio, dei pubblici esercizi (bar, ristoranti ma anche la distribuzione automatica), dell’artigianato, del manifatturiero, dell’edilizia, dei servizi, dell’istruzione e dello sport. Inoltre, rientrano nell’elenco le strutture alberghiere, ricettive, le attività artistiche, d’intrattenimento e divertimento e le sale da concerto”.

Nelle intenzioni dei decisori regionali la misura deliberata intende sgravare le imprese, già duramente provate dalla crisi economica, dalle spese da sopportare per gli indispensabili protocolli sanitari. C’è la chiara volontà di Regione Lombardia di “non lasciare solo nessuno”.

Con il bando “Safe working – Io riapro sicuro” – prosegue Vavassori – un’azienda può per esempio decidere di utilizzare i nostri servizi godendo della concessione di risorse a fondo perduto fino al 60% delle spese per le piccole imprese e fino al 70% delle spese per le micro imprese, fino a un massimo di 25.000 euro. Per ottenere il beneficio l’investimento minino dell’azienda non deve essere inferiore ai 1.300 euro”.

Nel “Safe working – Io riapro sicuro” rientrano le spese sostenute per la messa in sicurezza sanitaria dell’impresa e i dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti, occhiali.

Sono comprese quelle riguardanti i macchinari e le attrezzature per la sanificazione e disinfezione degli ambienti aziendali; apparecchi di purificazione dell’aria. Inoltre: strumenti di igienizzazione per i clienti; interventi strutturali o temporanei nonché arredi necessari a garantire il rispetto delle misure di distanziamento sociale. Sono contemplati anche gli acquisti di prestazioni o strumenti relativi al monitoraggio e controllo dell’affollamento dei locali, tecnologie di protezione individuale, strumenti per la misurazione della temperatura corporea a distanza e materiale di comunicazione (segnaletica).

Ricordiamo – conclude Vavassori – che anche gli interventi formativi sulle prescrizioni e sui protocolli da adottare nell’esercizio dell’attività rientrano nella lista delle spese ammesse dal bando regionale. Invitiamo dunque le aziende a cogliere l’opportunità e intraprendere un percorso responsabile nell’ambito della sicurezza. Noi siamo a disposizione per corsi di formazione, itinerari formativi e consulenza alle aziende con offerte personalizzate declinate con operatori di alta specializzazione”.

La scadenza per presentare le domande di contributo è fissata alle 12 del 10 novembre 2020. La procedura di accesso al contributo è esclusivamente online al sito http://webtelemaco.infocamere.it. Per l’invio telematico è necessario essere registrati ai servizi di consultazione e invio pratiche di Telemaco secondo le procedure disponibili all’indirizzo: www.registroimprese.it. La registrazione va richiesta almeno 48 ore prima della chiusura della domanda di contributo.