In certe roccaforti vallari pare ci sia un’estenuante difesa del sistema di insegnamento col sistema delle pluriclassi. Ossia più classi diverse della scuola primaria assembrate in un’unica aula. La ragione: scarsità di utenti. È quanto accade nella scuola primaria di Stabello (frazione di Zogno). Pertanto alunni di età diverse, in una stessa aula, avranno in contemporanea lavagne e spiegazioni separate. La prima domanda di senso che salta in testa è come un insegnamento di questo tipo arrechi beneficio agli alunni. Il dubbio è legittimo se si pensa al passaggio dalle “elementari” alle “medie”. E’ lì che si dimostrerà la plausibilità della scelta delle pluriclassi di Zogno come, del resto, altrove.
Sarebbe interessante capire dagli insegnati delle “medie” se ci siano, nella pratica, differenze qualitative fra chi segue il normale iter scolastico e chi invece proviene dalle pluriclassi. Invece no, ci si limita a sentire il parere degli insegnati della scuola primaria che è come sentire solo una campana fra due fazioni. Di sicuro una cosa è abbastanza palese. Le pluriclassi di Zogno sono un bel paravento per politici locali e genitori: i primi per una semplice questione di consenso elettorale, per gli altri invece è pura comodità logistica. Della qualità e della preparazione degli alunni/figli all’uscita del quinquennio non sembra destare la preoccupazione di nessuno.
La scuola dovrebbe insegnare anche le difficoltà, la fatica (fosso solo nel prendere il bus) e non invece pensare di garantire il massimo del servizo a tutti i costi per i figli degli elettori. Si elettori e non genitori, perché è di questo che stiamo parlando. Non di contenuti scolastici o apprendimento ma della comodità di andare a scuola a piedi o poco più. Poi se fra quindici anni alle aziende mancherà personale specializzato o avremo il 40% dei futuri elettori che vota per il reddito di cittadinanza non stupiamoci. Anzi no, sta già succedendo ora…
Da sempre (e le teorie sociologiche di Wernet Sombart lo dimostrano) talento, creatività e idee nascono dalle difficoltà e non dalle comodità. Ma pare lo abbiamo dimenticato.
Ma la pluriclasse non è una difficoltà? Forse il senso dell’articolo è un controsenso…
Magari non solo per comodità ma anche per tenere vive le frazioni che hanno scuole più che dignitose….e cmq…e parlo con cognizione di causa….dalle pluriclassi sono usciti ottimi studenti
Quello di tenere vive le frazioni a scapito della preparazioni degli allievi, la trovi una scusa non valida.
Contraria alle pluriclassi. Pur amando la mia valle, i figli li mandai nel paese ad 11 km di distanza.
Trasporto? Il pullman di linea.
Nessun problema . Anzi si sn resi subito autonomi.
Gianni Pasquali mette il tuo vero nome oppure pensi di compromettenti rivelando con il nome vero il tuo ruolo istituzionale. Tanto si sa chi sei.