Stefania Costantini e Amos Mosaner hanno vinto la medaglia d’oro Olimpica del curling a Pechino. È successo pochi giorni fa, l’8 febbraio, ma ancora lo stupore è grande: quasi mai nella storia le squadre italiane hanno conquistato medaglie in questo sport in campionati internazionali. Si ricordano a malapena un paio di argenti Europei della Nazionale femminile e uno alle Olimpiadi giovanili (qualche info si trova sulla pagina dedicata online dalla Wikipedia, al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Curling_in_Italia).
Lo stupore è aumentato dal fatto che il settore curling della Federazione degli sport del ghiaccio è piccolissimo: gli atleti tesserati sono 333 e le piste in Italia dove lo si gioca regolarmente sono 3… cioè, 10 contando anche le piste che possono essere attrezzate all’uopo.
Niente a che vedere con i 2 milioni di giocatori regolari del Canada, o con le decine di migliaia di praticanti di altre nazioni come la Svezia, la Scozia, la Norvegia. Quelle che vincono con regolarità le medaglie Olimpiche e Mondiali, insomma.
Nonostante i numeri limitati il presidente federale, Andrea Gios (intervistato da il Fatto Quotidiano online al link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/08/curling-il-miracolo-che-racconta-senza-pieta-le-contraddizioni-del-nostro-paese-tre-impianti-350-tesserati-e-una-medaglia-alle-olimpiadi/6486108/) rivendica di essersi impegnato a fornire ai suoi atleti il supporto di preparatori, nutrizionisti, psicologi – oltre che la possibilità di fare vita da sportivi all’interno dei Corpi militari dello Stato.
E così è arrivata la medaglia Olimpica.
Del resto i numeri non vincono. A farlo sono i campioni. Costantini e Mosaner, se anche fossero stati gli unici praticanti italiani di curling, se anche la Federazione non ci fosse stata, se anche per allenarsi avessero dovuto fare i pendolari con la Svizzera… avrebbero vinto lo stesso (probabilmente). Bastano 2 atleti per fare una Nazionale.
Anche se organizzare lo sport non significa soltanto mandare in giro per il mondo persone vestite di azzurro per far loro vincere medaglie e coppe. Organizzare lo sport significa, anche, creare i grandi numeri. Con essi è più facile il reclutamento, poi la selezione, poi il continuo miglioramento della qualità.
In mezzo a 333 praticanti si possono trovare, quasi per caso, 2 campioni. In mezzo a qualche milione di praticanti, quanti campioni si potrebbero trovare? Sebbene poi, anche in mezzo a milioni, per fare una squadra Nazionale ne servono 2. Gli altri sono quelli che si divertono, che migliorano la qualità generale, che sono in salute perché praticano sport.
Lo stupore, o anche l’ammirazione per il talento, servono a poco. Meglio creare le condizioni affinché le cose succedano. E le vittorie, che piacciono a tutti, arrivino.
[…] (Pubblicato anche su SocialBg, al link: https://www.socialbg.it/il-curling-i-333-praticanti-italiani-e-loro-olimpico/) […]