Lo scorso 30 marzo si è tenuto al Km Rosso di Stezzano un incontro tra gli imprenditori soprattutto bergamaschi dell’associazione VALVEcampus e i rappresentanti di alcune banche, soprattutto le più importanti del mercato italiano.
Il tema, introdotto dal presidente dell’associazione Francesco Apuzzo, era quello consueto di simili incontri: la crescita. Come finanziarla, come concepirla, come capirla. Perché fino al 2025 il trend di sviluppo e la continuità del lavoro, nel settore delle valvole industriali, è assicurato. Più in là potrebbe succedere di tutto.
Dati importanti e promettenti li ha forniti Marco Iacobuzio, che di mestiere dirige Elite (azienda che aiuta le imprese a operare sui mercati finanziari): dopo il lockdown del 2020, che ha affossato il business mondiale, le aziende aderenti al Valve hanno avuto un rimbalzo positivo del 27%, superiore alla media italiana e non solo.
Solo che siamo forse alla fine di un’epoca. La tecnologia sta cambiando… e l’ambiente umano pure. Dal punto di vista tecnologico, perché tra riscaldamento globale in corso e transizione energetica necessaria, in pochi anni il panorama delle fonti energetiche potrebbe cambiare radicalmente (su questo aspetto ha dato qualche numero Leonardo Bonetti di Roland Berger: gli investimenti sulle risorse energetiche attuali hanno una durata perlopiù fino al 2025, e si prevede che dopo quel termine saranno sostituite da investimenti sull’idrogeno).
Dal punto di vista umano la fine d’epoca si prospetta come generazionale, perché circa 1/3 dei leader attuali delle aziende Valve ha più di 70 anni d’età e 9/10 sono amministrate da ultracinquantenni.
Anche se poi il settore Valve, centrato nella provincia di Bergamo, è il prototipo del sistema imprenditoriale italiano, dove la maggior delle imprese sono piccole o medie e, anche quando il loro fatturato raggiunge e supera le decine o le centinaia di milioni di euro, la governance rimane familiare.
Per il settore della finanza questo non è un problema. Gli strumenti di certificazione del bilancio, soprattutto di aziende in salute, sono facilmente implementabili – e un bilancio in salute fornisce la fiducia necessaria a qualsiasi operazione, dalla quotazione in borsa all’acquisizione di imprese concorrenti per creare gruppi più capaci di competere con sinergie importanti.
In sintesi, il presente è il frutto di una generazione di imprenditori che si sono dimostrati capaci. Il futuro è promettente, seppur con qualche cambiamento contingente. Sta cambiando un’epoca.
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