Nelle ultime settimane uno dei nomi più ricorrenti su tutti i media e i social è stato certamente quello del neo Presidente del Consiglio Mario Draghi e, pertanto, non sorprende il clamore positivo legato all’annuncio del suo arrivo a Bergamo in occasione della Giornata della memoria delle vittime del Covid 19 che si svolgerà il 18 marzo. In un territorio come il nostro, ancora così sconvolto dalla pandemia, questa dinamica di attesa può essere una straordinaria risorsa da esplorare perché, al suo interno, risiedono semi generativi i cui frutti potrebbero risultare davvero sorprendenti. Infatti, quando si attende qualcuno, si è vigili con tutti i sensi in allerta e proprio questa sensazione di tensione positiva può essere la risposta efficace e risolutoria a quell’ansia esistenziale che nasce quando, invece, si vive l’attesa in modo ridotto: cioè un tempo vuoto.
Vivere l’attesa non come un tempo vuoto, ma come una modalità feconda di stare nella realtà, è qualcosa che si può cogliere osservando attentamente lo spirito imprenditoriale che caratterizza le nostre imprese bergamasche. Chiediamo così al Giorgio Jannone, amministratore della Pigna, di aiutarci a esplorare bene la risorsa culturale e imprenditoriale che è l’attesa alla luce della sua esperienza umana e professionale,
Di recente ha raccontato sui social la sua esperienza diretta con il Covid 19. Che cosa ha imparato da quell’esperienza mentre attendeva e desiderava di guarire?Innanzitutto ho potuto comprendere di persona quanto gravi siano le conseguenze della malattia e quanto possa influire l’isolamento forzato sulla vita e sui rapporti umani del paziente. Tutti diamo per scontato tanto di “poter respirare” quanto di poter avere vicino gli affetti più cari. Questo maledetto virus neutralizza entrambe questi aspetti, assolutamente fondamentali per ogni essere vivente.
Come imprenditore, che cosa si attende da questa visita del Presidente Draghi?
Fatti e non parole. Conosco Draghi, a livello istituzionale, da molti anni. Non ama e non cerca la ribalta mediatica, è un uomo concreto (l’opposto di alcuni tra i recenti protagonisti politici). Procede sempre per step. Mi aspetto quindi che raggiunga, con determinazione e trasparenza, i suoi due principali obiettivi, il piano vaccinale e le sei “missioni” sancite dal “Recovery Plan.
Lei conosce molto bene il valore dell’innovazione che nasce dalla cooperazione tra eccellenze italiane: che cosa si attende dalla collaborazione con il noto marchio di “Chiara Ferragni”?
Riteniamo che le sinergie di due brand molto forti, ma per molti versi con una storia antitetica, possano risultare vincenti. Pigna deve la sua storica leadership ad una diffusione centenaria di prodotti “fisici” e tradizionali, Chiara Ferragni è leader mondiale dei social ed è amata dalle nuove generazioni. Tradizione e innovazione, questa complementarietà immediatamente compresa dai nostri clienti, può portare a risultati importanti che non potranno che consolidare e rafforzare il posizionamento commerciale dei due brand.