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Introdurre la filosofia di Platone, e, soprattutto, riuscire a farlo in modo sintetico, è un’impresa a dir poco difficile, perché in Platone si riconosce quello che probabilmente è stato il più importante e influente filosofo dell’antichità.

Le sue idee e le sue teorie, saranno i temi con cui dovranno fare i conti praticamente tutti i pensatori venuti dopo di lui. E lo faranno per criticarlo, per superarlo, per esaltarlo, per avvalorare le proprie idee o per criticare quelle degli altri. Per questo motivo, nessuno studioso che voglia intraprendere il lungo percorso della storia della filosofia può prescindere dall’avvicinarsi anche al suo pensiero.

Il concetto dell’anima razionale

Per comprendere filosoficamente Platone in modo adeguato dobbiamo partire da due importanti premesse. La prima è che il suo pensiero è caratterizzato da un’intenzione di fondo, un’esigenza imperativa, ossia dalla volontà di rimuovere ogni traccia del relativismo tanto caro ai sofisti che, negando ogni stabile punto di vista delle cose, impediva la certezza del sapere e del linguaggio e demandava alla legge del più forte il compito di stabilire cosa fosse vero e cosa falso, cosa fosse giusto e cosa, invece, fosse sbagliato. Platone ha il merito di aver inaugurato il concetto dell’anima razionale che regolandosi sul principio della non contraddizione fissa l’univocità dei significati, sottraendoli a quell’oscillazione di senso espressione di un linguaggio simbolico che ostacola lo sviluppo di un pensiero strutturato, un discorso articolato in definizioni stabili e universali, un linguaggio che pretende di rimuovere ogni ambiguità, ogni rischio di fraintendimento e incomprensione. Per questo diciamo ancora oggi che Platone sia il padre della grammatica e il fondatore della metafisica e del pensiero filosofico occidentale.

La cornice storica

La seconda premessa è che non si possa prescindere dal considerare la cornice storica nella quale si plasma il suo pensiero. Stiamo parlando della profonda crisi politico-culturale che interessò gli anni della sua giovinezza. La sconfitta di Atene nella guerra del Peloponneso, la nefasta esperienza dell’esperimento aristocratico dei Trenta Tiranni, il ritorno a una democrazia che ben presto si rivela una delusione tanto forte da sporcarsi con il sangue di Socrate. Un decadimento socio-politico ma non solo, per Platone la crisi riguarda anche l’uomo inteso nella sua totalità: nei suoi aspetti culturali, nei suoi valori, nel suo essere cittadino. Acquisita questa raccapricciante consapevolezza, il filosofo ateniese dirigerà ogni sforzo nel tentativo di innescare un profondo rinnovamento etico dell’uomo in nome della virtù, della giustizia e del bene comune, insomma ciò che proporrà sarà una riforma globale dell’esistenza umana.

La ricerca del bene nella filosofia di Platone

Il platonismo ha quindi una pretesa totalizzante. La filosofia di Platone non cerca di dare una risposta a singole questioni, a singoli campi della vita e del sapere, come hanno fatto tutti i filosofi che lo hanno preceduto. Non c’è ramo del sapere che nella sua filosofia non viene considerato. Platone si interessa sia di questioni filosofiche, sia di questioni religiose, etiche, politiche, linguistiche, e artistiche. La sua filosofia elabora teorie in ogni campo, nel campo della conoscenza, in quello dell’etica, della politica, dell’arte, del cosmo, ecc. Nonostante ciò, la politica resta il principale obbiettivo, l’esigenza più grande della sua filosofia. La ricerca del Bene collettivo il fine di ogni suo sforzo. Per Platone le ingiustizie non avranno mai fine finché non saranno i filosofi a guidare lo Stato. Questo è il fulcro delle sue teorie politiche. Per questo criticherà qualsiasi altra forma di governo, la tirannide, la timocrazia e anche la democrazia che si sono rivelate, ai suoi occhi, totalmente inadeguate a fondare uno Stato giusto. Un uomo nuovo per una nuova politica, una nuova politica per un uomo nuovo. Questo potrebbe essere il suo slogan nonché il fine della sua filosofia. Per questo Platone metterà per tutta la sua vita il suo genio al servizio della comunità. Il suo più grande capolavoro, il dialogo della Repubblica, è diventata la prima opera dell’antichità a creare un progetto di uno Stato ideale, utopico. Ma nonostante i suoi lodevoli propositi, non incontrerà mai nessuno disposto a mettere alla prova le sue teorie sullo stato e il declino delle poleis greche si rivelerà drammaticamente inarrestabile

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica

Fonte immagine di copertina: Depositphotos

About the Author

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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