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A livello pratico, per i cittadini dell’Isola, il passaggio da Hidrogest a Uniacque (novembre 2019) nella gestione del servizio idrico integrato ha comportato una bolletta più cara non solo sull’acqua che consumeranno in futuro, ma anche su quella che hanno già consumato. La scoperta è stata fatta da Federconsumatori Bergamo. Uniacque, infatti, pretende “… la corresponsione della differenza esistente tra la tariffazione Uniacque e la precedente tariffazione Hidrogest per tutto l’anno 2019“.



In termini più abbordabili si chiama conguaglio. Un disposizione che peserebbe interamente sulle tasche dei cittadini. “Un aggravio a nostro parere ingiustificabile, a carico delle famiglie e del quale non si sentiva la mancanza – precisa la nota -. Federconsumatori ha sempre sostenuto la validità del progetto di sistema idrico integrato su tutto il territorio provinciale per una questione di equità. Questa mossa però, se fosse vera, ci sembrerebbe iniqua e da contestare“. La replica di Uniacque non si è fatta attendere direttamente con il suo presidente Paolo Franco: “È l’Ato (Ambito Territoriale Omogeneo) che ci ha obbligato a recuperare retroattivamente il differenziale sull’intero anno 2019. Noi non possiamo fare diversamente se non applicare ciò che ci viene indicato dalle autorità. Ed è sempre l’Ato a stabilire le tariffe, all’interno di un procedimento che passa anche dalla Conferenza dei comuni e dunque dai sindaci. Le tariffe, poi, sono legate anche agli investimenti: Uniacque sta già investendo sul territorio dell’Isola“.



Tutto torna, o meglio no. Il solito gioco all’italiana dove un ente scarica la responsabilità sull’altro al quale si deve massimo ossequio. E come diceva Totò nel film 47 morto che parla!: “E io pago”

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