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Le opere di Aristotele sono usualmente distinte in scritti acroamatici (detti anche esoterici) e scritti essoterici. I primi sono opere di tipo scolastico, quindi composte come aiuto per l’insegnamento e hanno la forma di appunti per le sue lezioni.

Appartengono invece agli scritti essoterici le composizioni, elaborate in forma dialogica, rivolte al pubblico. E’ in esse che Aristotele tratta in modo approfondito (servendosi  come già fatto da Platone di miti) le sue teorie. Di questi ultimi scritti purtroppo non sono rimasti che pochi frammenti, seppur di grande valore.

Se negli scritti scolastici il pensiero del filosofo appare perfettamente compiuto, sembrano infatti da escludere ripensamenti o dubbi in merito a quanto contenuto, nei dialoghi, al contrario (soggetti a revisioni e riconsiderazioni anche evidenti) ci si può rendere conto della non compiutezza di tali opere. I frammenti rimasti, infatti, mostrano un Aristotele che inizialmente si avvicina alle teorie di Platone per poi discostarsi dal maestro quando decise di dedicarsi principalmente ai problemi scientifici.

SCRITTI ESSOTERICI (destinati al pubblico)

Sono i dialoghi nei quali Aristotele riprende la forma compositiva del maestro, gli argomenti e talvolta anche i nomi delle opere. Come Platone, infatti scrisse un Convito, un Politico, un Sofista, e altre opere con nomi differenti ma sostanzialmente dello stesso argomento, come il Grillo o Della retorica che corrispondeva al Gorgia, il Protrattico analogo all’Eutidemo e L’Eudemo o Dell’anima che corrispondeva al Fedone.

Tra questi desta particolare interesse, per la sua esortazione alla filosofia, il Protrettico. In esso è contenuta la celeberrima frase: “O si deve filosofare o non si deve: ma per decidere di non filosofare è pur sempre necessario filosofare: dunque in ogni caso filosofare è necessario”. Se qui il filosofare è ancora inteso nel significato platonico, come distacco dal mondo sensibile per la contemplazione delle idee eterne sarà solo con il dialogo Sulla Filosofia che l’allontanamento di Aristotele da Platone prende inizio.

In esso è infatti contenuta una prima critica al pensiero del maestro: “Se le idee sono un’altra specie di numeri, diversa da quella matematica, noi non possiamo averne intendimento, Chi infatti, almeno della maggior parte di noi, può intendere che cosa sia un numero di specie diversa?” Nonostante le critiche contenute nel secondo libro del dialogo, abbiamo, invece, un riavvicinamento a Platone nel terzo libro. In esso la divinità è guardata, come già nel maestro, quale motore immobile che muove il mondo quale causa finale, infondendo nelle cose un desiderio di perfezione. In qualunque ambito, sostiene Aristotele, esistono diversi livelli di perfezione delle cose. Ciò implica che non potrebbe mancare un’entità assolutamente perfetta e incorruttibile, e questa potrebbe essere Dio.

A sostegno della sua esistenza Aristotele adatta l’interpretazione del mito platonico della caverna. Se gli uomini avessero sempre abitato sottoterra, in splendide dimore adorne di tutto e non fossero mai saliti in superficie potessero a un certo punto contemplare la bellezza e la perfezione del mondo reale, diverrebbero immediatamente certi dell’esistenza di un Dio artefice di tale magnificenza.

OPERE ACROAMATICHE

Le opere acroamatiche, destinate all’insegnamento, rappresentano il corpus aristotelico più importante a noi pervenuto. Anche se non implicano nessun carattere segreto, restano destinate a una cerchia ristretta di iniziati, ovvero ai suoi discepoli. Esse presentano quasi sempre un linguaggio scientifico basato sul rigore e sull’esattezza della terminologia. Lo stile usato è piuttosto ostico, soprattutto per l’utilizzo di lessico scientifico, per la rapidità della enunciazione dei pensieri e per l’uso frequente della tecnica dell’anacoluto.  Appartengono a questa categoria dei opere gli scritti di logica, di metafisica, di fisica, di storia naturale, matematica e psicologia, di etica, politica, poetica e retorica.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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