La corrente filosofico-culturale del neoconfucianesimo si sviluppò in Cina durante la dinastia Song (960-1279 d.C.). Questa corrente si distingue dalla forma classica del confucianesimo per l’integrazione di idee e concetti provenienti dal taoismo e dal buddhismo. Gli studiosi che appartenerono a questo sistema di pensiero, oltre ad occuparsi di etica, si orientarono verso due ulteriori campi di ricerca: si interessarono sia alle teorie sull’origine dell’universo sia della natura umana.
Come abbiamo detto il neoconfucianesimo ha cercato di coniugare gli insegnamenti di Confucio con la metafisica taoista e la psicologia buddhista, cercando di trovare un equilibrio tra la razionalità e l’intuizione. Una delle principali figure di riferimento è stata Zhu Xi (1130-1200), che ha elaborato una sintesi filosofica basata sulla propria interpretazione dei testi di Confucio e Mencio, integrando elementi taoisti e buddhisti.
Il neoconfucianesimo ha avuto una grande influenza sulla cultura cinese, vietnamita, coreana e giapponese, influenzando anche l’arte e l’estetica. In Cina, questa corrente ha avuto un ruolo importante nell‘assunzione dei funzionari pubblici, che erano selezionati in base alle dottrine del confucianesimo e del neoconfucianesimo. Oggi, tale filosofia è ancora studiata e discussa in molte parti del mondo, rappresentando un’importante eredità culturale dell’Asia orientale