Patrick Snow diceva “Solo coloro che possono vedere l’invisibile, possono compiere l’impossibile!”. La verità di questa affermazione è stata evidente in quanto è accaduto sabato 30 gennaio all’incontro dal titolo “Educazione, comunicazione di sé. Crescere e far crescere in tempo di pandemia“.
Il focus dell’evento non ha riguardato, però, astratte categorie teoriche ma è stato una dialogo serrato tra Julian Carron, presidente di Comunione e Liberazione, e l’esperienza di tanti insegnanti messi a dura prova dalla DAD. Parole come libertà, desiderio, cultura, senso e compito sono state quelle maggiormente ricorrenti, ma tutte sono state impiegate con un respiro diverso da come invece sono utilizzate solitamente nei vari webinar e/o incontri di formazione. L’incontro è stata anche l’occasione per presentare il nuovo libro di Julian Carron dal titolo “Educazione. Comunicazione di sé”.
“La cultura non arretra di fronte al male, neanche quando ha la forma impalpabile di un virus” è stata la citazione che maggiormente mi ha colpito dell’evento perché è stata testimoniata proprio da Julian Carron il quale non si è tirato indietro davanti a nessuna domanda. In modo encomiabile, ha sempre provocato l’interlocutore a comprendere fino in fondo la grande opportunità educativa legata alla DAD evidenziando come, in questa sfida, possa emergere come risorsa chiave la disponibilità reciproca, tra gli insegnati e gli alunni, ad imparare gli uni dagli altri.
Ma cosa rende possibile questo sguardo Julian Carron? Qual è oppure cos’è l’invisibile che lui vede cosi chiaramente al punto di dar vita a questa sua capacità di incontro impossibile da trovare in contesti educativi analoghi? La risposta a questa domanda è un cammino che può partire, anche molto semplicemente, dal rivedere l’incontro di sabato scorso disponibile sul canale Youtube.