Per Aristotele, il mondo ha precise qualità. Innanzitutto è assolutamente perfetto. A dimostrarlo, però, non c’è alcuna esperienza, nessun dato scientifico, per il filosofo, infatti, la perfezione è dimostrabile solo aprioristicamente. Per questo recupera la teoria pitagorica sulla perfezione del numero 3 e afferma che il mondo è perfetto perché possiede tre dimensioni: l’altezza, la larghezza e la profondità e, inoltre, non mancandogli nulla, è completo.
Se è perfetto, dice Aristotele, è anche finito. Per il filosofo infatti all’infinito manca sempre qualcosa che possa completarlo e renderlo finito. Ma essendo il mondo perfetto e completo non può che essere anche finito.
Lo spazio
D’altronde, come afferma Aristotele, tutto ciò che è reale ed esistente è anche finito perché posizionato in un luogo dove occupa uno spazio che ha sempre un centro, un alto e un basso, e ovviamente dei limiti. Per questo motivo nessuna entità fisica e materiale è infinita. E le stelle, che segnano i confini del cosmo, al di là delle quali non c’è spazio, delimitano uno spazio finito. Di conseguenza non possono esistere altri mondi al di là del nostro.
Se ogni cosa esistente si trova in uno spazio, in natura non possono esserci spazi vuoti, senza elementi. Non è insomma concepibile uno spazio vuoto, come entità a sé stante, perché lo spazio è sempre un luogo che ospita qualche cosa. La conseguenza è che non esiste il vuoto cosmico, le stelle e i pianeti non sono separati tra loro dal vuoto ma da uno spazio che li accoglie. Solo l’intero universo, non avendo alcun senso chiedersi dove si trovi, non è contenuto in uno spazio ancora più grande perché è soltanto un recipiente di tutti i corpi celesti.
La concezione aristotelica dello spazio è radicalmente differente dai filosofi “atomisti” per i quali era impensabile ogni possibilità di movimento di corpi se non all’interno di uno spazio vuoto. Per Aristotele, al contrario, in uno spazio vuoto non potrebbe esserci alcuna possibilità di movimento perché in assenza di un centro, di un basso o di un alto, non avrebbe senso dire di qualsiasi cosa che si è spostata. Ogni movimento, insomma, è sempre uno spostamento verso una direzione, verso un luogo. In definitiva, lo spazio quindi non è tutto uguale ma ha un verso e dei limiti, e in esso è possibile orientarsi proprio perché ci sono al suo interno dei corpi.
Oltre a essere perfetto e finito, l’universo è anche unico. Non esistono, per Aristotele, altri universi oltre quello che conosciamo e nel quale ci troviamo; se infatti ci fossero altri universi questi dovrebbero essere inclusi in uno spazio comune ancora più grande che racchiude tutti gli altri universi. Si finirebbe così facendo per incappare in un regresso senza fine. Infine l’universo è eterno, atemporale, quindi non soggetto al divenire, ad un prima e ad un dopo, e nemmeno a un inizio e una fine. A questa eternità del mondo è congiunta anche l’eternità di tutte le specie animali e vegetale che continuano a riprodursi anche se le singole unità viventi sono ovviamente soggetto alla nascita, alla corruzione e alla morte.
Il tempo
Oltre che dello spazio, Aristotele si è occupato anche del concetto del tempo riscontrandone una stretta relazione con il divenire. In un universo di entità immobili e immutabili, infatti, non avrebbe alcun senso parlare di tempo, di passato, presente e futuro, ha senso farlo solo in presenza di cose che nascono, mutano, si spostano e muoiono.
Nonostante la stretta connessione con il divenire, per Aristotele non è il mutamento delle cose in sé a definire il tempo, perché a farlo è la misura del loro divenire “secondo il prima e il poi”. Ma ogni misura vuole una mente che misuri, un pensiero che concepisce il presente, il passato e il futuro e capace di contare. Per questo afferma il filosofo non il tempo non esisterebbe senza l’anima umana.
STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE
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Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
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Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
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Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
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Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
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Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
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Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
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Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
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Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
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Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
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Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
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Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
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Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti