« La Nuova Europa » uscirà da gennaio in un nuovo formato online
La rivista, che fino ad oggi è stata un fondamentale strumento comunicativo della Fondazione Russia Cristiana di padre Romano Scalfi (sede a Seriate) nel diffondere la conoscenza delle ricchezze liturgiche, artistiche e filosofiche della tradizione russa, approda nel grande oceano del web. L’obiettivo della scelta sta nell’offrire un portale aggiornato su ciò che di interessante accade o è accaduto in Russia e all’Est.
Con l’indirizzo www.lanuovaeuropa.org l’avventura online sarà in parte free con libero accesso alla lettura dei contributi, e in parte accessibile su abbonamento. In quest’ultima opzione confluiranno, in formato digitale, tutti i numeri cartacei finora stampati. La bozza dell’homepage si presenta pulita, leggibile e accattivante. Si tratta di una prospettiva di navigazione user-friendly in modo tale da creare una solida affezione nella fruibilità dei contenuti, sempre di alto spessore. Peculiarità fondante sarà l’aggiornamento per tutto ciò che di interessante accade o è accaduto nei territori russi, con un’attenzione particolare ai fenomeni profondi che la grande stampa non prende in considerazione.
«È importante sottolineare – precisa la direttrice, Marta Dell’Asta – che al sito si aggiungeranno ogni anno due fascicoli cartacei dedicati all’approfondimento dei temi più importanti». Dunque un radicale cambiamento di veste editoriale che intende raggiungere un pubblico molto più vasto di quello attuale. Destinatari privilegiati saranno i giovani i quali difficilmente leggono le riviste cartacee mentre amano informarsi online utilizzando smartphone e tablet. Evidentemente il grande lavoro contenutistico che ha qualificato la rivista dal 1960 ad oggi è un elemento di indiscutibile valore nel sorreggere lo sbarco in rete.
«Il primo numero – spiega Dell’Asta – è stato redatto nel 1960 col titolo “Russia cristiana ieri e oggi”. Dalla metà degli anni ’60, ha fatto conoscere per la prima volta in Italia il samizdat, l’editoria clandestina espressione della cultura antitotalitaria. Nel 1985 la rivista prende il titolo di “L’Altra Europa”, ampliando i suoi interessi a tutto l’Est. Alla luce dei mutamenti del 1989 e delle nuove esigenze che la caduta dei regimi comunisti ha portato in Europa, nel 1992 il periodico diventa “La Nuova Europa”, luogo di dibattito e di confronto sulle problematiche sociali, culturali e religiose del continente».
Lo staff redazionale, che vanta uomini di cultura di molti Paesi europei, e il ventaglio dei temi trattati (materiali d’archivio e inediti, studi e ricerche sulla cultura, arte e letteratura europee, confronti sulle problematiche di attualità, interviste, reportage e testimonianze su esperienze ecclesiali), fanno de «La Nuova Europa» un prezioso strumento di dialogo internazionale.
Tra le firme più autorevoli che alimentaranno il portale sono senz’altro meritevoli di menzione Adriano Dell’Asta (docente di letteratura russa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e di Milano), Vittorio Strada (filologo, critico letterario, slavista di fama internazionale), Olga Sedakova (erede della tradizione dei grandi poeti russi del Novecento), Aleksandr Filonenko (filosofo e teologo autore de «L’oceano del mistero») e Georges Nivat (uno dei maggiori slavisti francesi, storico e traduttore di Solženicyn).
«Il mondo russo – conclude Dell’Asta – ha ancora molto da condividere con noi soprattutto il concetto della centralità dell’uomo come essere libero e responsabile». (Bruno Silini)