Eravamo rimasti alle liceali che in cambio di una ricarica sfoderavano qualche servizio vecchio come il mondo. Ora pare abbiamo valicato limiti surreali come giocare al suicidio pur di rimanere nella memoria web di qualche sito internet o social network. Gli ultimi eventi capitati a minori in balia del far-west delle Rete dovrebbero fare riflettere sull’utilizzo di cellulari più deleteri, a quanto pare, del maneggiare armi da fuoco.
Crediamo sia ora che la politica batta un colpo. Non credo ci vogliano dei master alla Bocconi per legiferare in maniera tale da vietare o comunque limitare l’utilizzo di telefono con internet a minori, ma solo una buone dose di volontà politica. Siamo nel paese dove il Parlamento resta in stallo giorni per leggi come femminicidio o stepchild adoption che riguardano si e no l’1% degli elettori. Sarebbe lodevole impegnare un po’ di tempo anche per il benessere dei minori che ogni giorno hanno la possibilità di essere influenzati da siti di ogni tipo.
Inoltre, può essere un buon banco di prova per tutti quegli attori politici che si dichiarano liberi da ogni condizionamento dei cosiddetti poteri forti delle multinazionali (la telefonia mobile lo è di sicuro) e stanno dalla parte del popolo e dei più deboli. La risposta al tempo che verrà, se verrà.
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