Giovanna, sebbene non avesse ricevuto alcun incarico formale, divenne presto una figura centrale nell’esercito francese. Era vestita ed equipaggiata da soldato e teneva in mano uno stendardo bianco raffigurante in centro Dio benedicente il fiordaliso francese (simbolo del suo paese) e ai lati gli arcangeli Michele e Gabriele. Tutti la chiamavano “Giovanna la Pulzella” come lei stessa aveva voluto dopo aver sentito le “voci” chiamarla così.
Giovanna riuscì a raccogliere da tutto il regno un gran numero di soldati volontari, li caricò di entusiasmo e determinazione e li condusse ad Orléans, sotto assedio, il giorno 12 ottobre 1428.
Nei primi mesi dell’assedio gli inglesi erano riusciti a costruire undici avamposti dai quali gestivano i soldati. Tali fortificazioni avevano compromesso ogni comunicazione, soprattutto quelle fluviali. Il lato settentrionale del ponte sulla Loira che terminava nella fortezza dello Châtelet, però era ancora in mano francese. Dopo quattro mesi di assedio la città perse il conte di Clérmont che abbandonò vigliaccamente Orléans insieme alle sue truppe ed ad altri capitani.
Difesa da un numero sempre più esile di soldati, la città era allo stremo. La popolazione convinse Jean d’Orleans, capo della fazione Armagnacca che difendeva la città, a chiedere la resa ai Borgognoni e agli inglesi, capeggiati da Filippo il Buono, anche se ciò avrebbe comportato la sottomissione di Orléans ai Borgognoni. Filippo si mostrò interessato all’offerta e la sottopose alle autorità inglesi, ma questi la respinsero. Per loro, infatti, Orléans era troppo importante perché fosse lasciata in mano francese, nemmeno se fossero stati i loro alleati Borgognoni ad averne il controllo.