Attraverso il suo esempio Giovanna mise in atto una radicale riforma delle abitudini dei soldati imponendo uno stile di vita rigoroso e quasi monastico: fece allontanare le prostitute che seguivano l’esercito, proibì ogni violenza o saccheggio, minacciò provvedimenti contro i soldati colti a bestemmiare, impose loro di confessarsi e li fece riunire intorno al suo stendardo in preghiera due volte al giorno. Sebbene tali misure avrebbero potuto essere fortemente impopolari a quei tempi e difficili da applicare per qualsiasi comandante, grazie al suo carisma, Giovanna riuscì a farsi ascoltare e ad instaurare un rapporto di reciproca fiducia con le truppe. Il divieto di saccheggio, inoltre, contribuì a favorire l’avvicinamento della popolazione civile ai suoi difensori. Soldati e capitani, contagiati dall’esuberanza della giovane e sostenuti dalla popolazione di Orléans, si preparavano alla riscossa.
LO STENDARDO DI GIOVANNA D’ARCO
Il vessillo o stendardo di Giovanna d’Arco era costituito da un rettangolo di lino bianco sul quale erano raffigurati Gesù e i simboli degli Evangelisti circondati da angeli. Ai lati erano raffigurati gli arcangeli Michele e Gabriele. In alto era presente un’asta per facilitare la visibilità in battaglia. Il tutto era accompagnato dalle parole “Ave Maria” e “Jhesus Maria” scritte in lettere d’oro. Questo vessillo aveva un grande significato spirituale e morale per gli eserciti francesi, che lo consideravano un simbolo di protezione divina e di guida nelle battaglie