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Anche se non sono considerati strettamente dei filosofi ritengo opportuno e interessante, visti i contenuti filosofici del loro pensiero, introdurre i tre drammaturghi più importanti della tragedia greca, Eschilo, Sofocle ed Euripide. Gli autori della tragedia, in realtà, furono molti di più ma soltanto di questi tre ci rimasero le opere.

I primi attori tutti vestiti da capri

Ma prima due parole sulla tragedia greca. La tragedia è un genere teatrale nato in Grecia. In merito alle origini non si hanno certezze, si sa soltanto che probabilmente derivi dal ditirambo, un canto corale in onore di Dioniso. L’etimologia  deriva dalla parola “canto del capro”, il canto era svolto durante i riti dionisiaci in cui era sacrificato un capretto oppure veniva donato in premio un capro al miglior compositore di rappresentazioni satiriche.

Le prime tragedie, di cui non abbiamo quasi nulla, parlavano della nascita, della vita e della gloriosa morte del dio Dioniso. I suoi compagni, che formavano il coro, erano i satiri, esseri metà uomini e metà capre. Per cui i primi attori che incarnavano i seguaci di Dionisio erano vestiti da capri. Tutti i personaggi venivano interpretati da uomini, rigorosamente anche quelli femminili, i quali attori indossavano delle maschere per favorirne il riconoscimento. Nelle tragedie era interessante il ruolo del pubblico che non era semplice spettatore passivo ma partecipava emotivamente.

Il valore educativo della tragedia greca

La tragedia è la cultura che approfondisce più di tutte la conoscenza dell’animo umana attraverso il racconto del mito. Aristotele affermava, un secolo dopo, che la tragedia aveva un valore educativo, lo scopo finale era la catarsi, ossia la purificazione. Con la catarsi l’autore, l’attore e lo spettatore che partecipava subivano una modificazione del proprio io, una sorta di rigenerazione interiore. Tale processo poteva avvenire grazie alla visione del rovesciamento di fortuna dell’eroe (catastrophé in greco) che destava nello spettatore una pietà e terrore talmente forti che li porterà a liberarsi dai sentimenti e dalle passioni pericolose.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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