Il santuario di Sombreno, dopo i danni provocati dal maltempo dell’ultima domenica di luglio, torna a riaprire le proprie porte a fedeli e visitatori.
Salva la stagione organistica
I lavori, organizzati in tempi da record dalla parrocchia e dal gruppo “Amici del Santuario”, hanno permesso, dopo solo due settimane di cantiere, di riprendere il consueto calendario delle funzioni e, nel contempo, di non precludere la prima stagione organistica partita il 22 maggio in occasione della benedizione del restauro dell’organo Serassi e della cantoria. Pertanto resta programmata la presenza del maestro Luigi Panzeri la sera del 9 settembre a conclusione di una serie di performance musicali molto partecipate. L’ultima dell’8 luglio aveva visto la presenza del rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini e del pubblico ministero, Gianluigi Dettori.
Lo sforzo degli Amici del Santuario
Soddisfatto il parroco, don Benvenuto Brozzoni. “La ditta Capitanio, con la sua celerità operativa, ha permesso una rapida riapertura del santuario. Un ringraziamento particolare va ai parrocchiani e agli Amici del Santuario che subito si sono mossi per tutelare un luogo di culto che è nel Dna comunitario. Il tetto è salvo e questo è un punto positivo. Restano da restaurare un paio di tele, attribuite al Cifrondi, che durante il maltempo si sono bagnate”. L’estrema virulenza della bomba d’acqua di fine luglio aveva compromesso il tetto del santuario. Nella parte dell’ingresso era stato, infatti, scoperchiato lasciando che la pioggia penetrasse all’interno.
Contributi dalle istituzioni pubbliche?
“Tutto è stato sistemato in modo sicuro e veloce – precisa Bruno Mazzoleni, referente degli Amici del Santuario – L’impresa ha agito sulle parte del teto rovinata sostituendo le traversine e ripristinando la formazione delle tegole. Avevamo preventivato una spesa straordinaria di 20.000 euro. Indicativamente, ce la siamo cavata con 15.000 euro”. “L’intento – continua Mazzoleni – era di agire tempestivamente per non aggravare la situazione. Infatti, senza un pronto intervento le successive precipitazioni avrebbero creato conseguenze molto gravi. Adesso resta da vedere se l’assicurazione risponderà. E se sul fronte istituzionale (Comune, Parco dei Colli, ndr.) ci saranno dei contributi”. “Per ora – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Paladina, Claudia Cofini – non ci è stata formalizzata nessuna richiesta scritta. Qualora si concretizzerà decideremo in Giunta se e cosa sarà opportuno fare”. (Bruno Silini)
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