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Uno dei simboli del Parco dei Colli sono di sicuro le mura costruite da Venezia. Ma la ragione stessa del parco è Bergamo e tutto ciò che c’è all’interno. Dallo splendido profilo delle torri, ai campanili, ai colli verdi che circondano la città fino alle antiche coltivazioni.

Il tutto si innalza sull’ultima propaggine che domina il corso del Brembo. A seconda da che punto della collina osserviamo, possiamo notare: i terreni ricchi di terrazze, le coltivazioni, i giardini e i boschi che guardano le Alpi. E poi anche le chiesette rustiche, i cascinali, i muretti scanditi da archi, orti, viottoli, scalette e alcune ville signorili di campagna costruite nella fine dell’Ottocento e inizio Novecento.

Le ragioni che spinsero alla formazione del Parco dei Colli di Bergamo sono tutte ad alta quota, come per esempio: il Canto Alto con il suo profilo aguzzo, il quartiere di Valtesse, il Colle della Maresana, il verde di Castagneta a Nord, il castello di S. Vigilio da dove si può vedere un panorama di 360°, i tetti delle vecchie case, i nuovi quartieri in basso e i paesi intorno alla città che si estendono fino all’orizzonte.

I primi abitanti del colle si dice erano i Liguri. Esso offriva loro una difesa naturale, uno spazio lontano da paludi adatto per le loro capanne e piccole sorgenti di acqua modesta ma continua, soprannominata acqua di vita. Uno dei primi che restò ammaliato dalle bellezze dei nostri colli fu Stendhal, un giovane ufficiale e sommo scrittore, che stanco di trascorrere le giornate sui libri, prese il cavallo e andò ad esplorare Bergamo bassa.

Poi sulla fine dell’Ottocento le classi sociali benestanti cominciarono ad interessarsi alla collina bergamasca e iniziarono progettare di viverci, perlomeno nelle stagione estiva. Col passare del tempo divenne di moda fare gite all’aria aperta e mangiare nelle trattorie, dove i contadini servivano a tavola le verdure dell’orto, salame e pancetta profumata e vino asprigno.  La gente di città ricoprì il piacere della campagna.

Nei anni che seguirono la Grande Guerra furono costruite delle abitazioni intorno al castello di S. Vigilio e lungo la strada che portava al Monte Bastia. Ma il sindaco di allora fece una norma edilizia che rallentò questo processo. La nuova norma diceva che a ogni 50 metri quadrati di verde corrispondeva un metro quadrato di un nuovo edificio. Questa regola funzionò per un po’, almeno fino a quando non si resero conto che lo spazio a disposizione non era più sufficiente per tutti, e così il perimetro del parco fu ampliato. Infatti adesso anche la collina delimitata da Est a Ovest dal solco del Serio e del Brembo all’imbocco delle rispettive vallate fa parte del parco dei Colli di Bergamo.

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