“…solo il tempo dà sostanza al gesto” (Lucia Scotto Di Carlo)
Questa è soltanto una delle bellissime citazioni che si possono trovare nel libro L’Isola Piccola – Emozioni fra cielo e terra di Gian Luca Costagliola edito da Edizioni Fioranna. In questo mondo globalizzato un libro come questo è una grande opportunità perché, pagina dopo pagina, assistiamo ad una “danza” i cui protagonisti sono foto e parole cariche di significato perché raccontano un luogo ricco di bellezza e cultura come Procida.
Di recente proprio quest’isola è venuta alla ribalta mediatica per effetto della nomina a Capitale della Cultura 2022 grazie al dossier denominato “La cultura non isola“. Tra le motivazioni espresse della giuria nel conferire questa candidatura c’è “… la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria”. Il messaggio poetico che racchiude questo territorio è veramente unico quanto, allo stesso tempo, misterioso: infatti, per scoprire realmente la profonda bellezza di questa terra occorre immedesimarsi nello sguardo di chi la vive e la ama.
E’ capitato così anche a me. La mia famiglia materna è originaria dell’Isola e le vacanze estive della mia adolescenza le ho vissute là ma se oggi qualcuno mi chiedesse di descriverla non avrei alcun dubbio. Partirei, come fa l’autore del libro, da una immagine che ho impressa nel cuore: mio zio Ninì seduto in piazzetta San Michele insieme al suo cane Bernardo e al suo caro amico pescatore Angelone. Entrambi avevano negli occhi il colore del mare e la loro amicizia profumava dei limoni procidani; vederli insieme generava nel cuore quell’emozione fatta di cielo e terra analoga a quella che si può sperimentare, da bambini, davanti ad una favola meravigliosa.
Scorrendo le pagine del libro L’Isola Piccola – Emozioni fra cielo e terra assistiamo, quindi, a queste bellissime favole procidane fatte di persone, luoghi, oggetti e parole che lentamente riscaldano il cuore facendo immergere il lettore nelle acque di quel bellissimo mare. Chiediamo cosi ad Anna Fiore, responsabile della casa editrice Fioranna, di aiutarci a comprendere meglio questa iniziativa editoriale:
Com’è nata l’idea?
Tutto merito di Gian Luca! L’ispirazione gli è venuta quando lavorava alla Corricella e di fronte a sé aveva una panchina che ogni tanto guardava. Ogni 10 minuti cambiavano i protagonisti: dalla coppia di amici ai fidanzati, marito e moglie magari giovani o anziani, famiglie intere o passanti solitari. Ogni 10 minuti una storia da raccontare, un’immagine da immortalare. Poi durante il primo lockdown, con la pubblicazione di varie sue fotografie sui social network, ha notato che alcune erano state riprese da un noto fotografo napoletano per delle lezioni gratuite. Ha quindi così deciso di proporre nuovi e vecchi scatti rivisitati con le nuove tecnologie. Ci siamo incontrati e sono rimasta colpita dal suo lavoro e così è nato il libro. Quello che mia ha colpita nel lavoro di Gianluca è il punto di vista “differente” attraverso il quale è riuscito a rappresentare la sua isola, Procida. Le sue non sono fotografie che ritraggono i tradizionali e bellissimi scorci procidani ma cercano di cogliere i piccoli e significativi particolari che lasciano spazio all’immaginazione del lettore. Il libro offre un doppio binario di lettura che rimanda a un continuo scambio di emozioni fra parole e immagini. Un libro che mi ha fatto scoprire una Procida diversa da quella che conoscevo.
In questo periodo di lockdown: quale viaggio desideriate che i lettori facciano con questo libro?
Visto il periodo che stiamo vivendo al lettore auguriamo di poter compiere un bellissimo viaggio usando la propria fantasia e le emozioni prodotte dalle foto e dalle parole che le accompagnano. Lasciarsi andare, creare un momento di pausa dalla quotidianità. Riflettere anche sul valore delle piccole cose che possono aprire grandi orizzonti. Poi, non appena sarà possibile, auguriamo al lettore di poter visitare questa splendida “isola piccola” e vivere nel concreto e con maggior forza le emozioni che hanno provato sfogliando il libro.