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Gli insegnamenti di Confucio vennero sistematizzati durante la dinastia Han (206 a.C. – 200 d.C.). A seguito di tale lavoro vennero individuate cinque virtù fondamentali, chiamate le cinque costanti dell’etica confuciana:

  • Ren (la benevolenza)  (仁, rén): si riferisce alla virtù dell’amore, della compassione e del rispetto verso gli altri esseri umani.  Si traduce spesso come “umanità” o “benevolenza” e rappresenta l’idea che ogni individuo dovrebbe rispettare e valorizzare gli altri essere umani. Ren implica anche l’importanza di agire in modo giusto e onesto, mantenere buone relazioni con gli altri, praticare l’altruismo e avere un forte senso di responsabilità e lealtà.

Secondo Confucio, l’umanità è la virtù più fondamentale e deve essere coltivata attraverso l’educazione, la pratica rituale e la meditazione. Egli credeva che solo attraverso il perseguimento dell’umanità e il rispetto degli altri, gli individui possono vivere una vita piena e soddisfacente.

  • Yi (la giustizia) (义, yì): Il concetto di Yi nel confucianesimo si riferisce alla giustizia o al dovere morale che una persona ha di compiere ciò che è giusto e onesto nei confronti degli altri uomini. Yi è spesso descritto come un attributo dell’umanità, che indica la capacità di distinguere tra il bene e il male e di scegliere consapevolmente ciò che è corretto fare.

Nel contesto del confucianesimo, Yi è anche spesso associato alla virtù della rettitudine. Una persona che segue il principio di Yi sarà considerata una persona giusta e retta, che si comporta in modo onesto e rispettoso verso gli altri.

  • Li (la cortesia) (礼, lǐ): si riferisce alla virtù del rispetto, della buona educazione e delle buone maniere. L’uomo deve vivere in armonia con l’ordine generale del mondo in tutti gli aspetti della vita. Per farlo deve osservare i riti religiosi, statali e familiari.”Li” è dunque una forza ordinatrice che guida l’uomo verso una condotta rispettosa dei suoi doveri sia verso gli altri uomini (il rispetto, la cortesia, il tatto, il decoro, l’autocontrollo, l’armonia, la reciprocità, la dignità) sia verso le entità spirituali superiori (il culto del mondo divino e degli antenati).

Secondo Confucio, l’adempimento dei doveri sociali è essenziale per mantenere l’ordine e la pace nella società. Si ritiene che l’osservanza dei rituali e delle cerimonie sia la chiave per comprendere i doveri morali e sociali, in quanto Li mira a promuovere una condotta morale appropriata e a preservare la virtù.

  • Zhi (la conoscenza). (智, zhì): si riferisce alla virtù della saggezza, dell’esperienza e della conoscenza per prendere decisioni sagge e consapevoli. Nel Confucianesimo Zhi è considerato una virtù fondamentale e un tratto essenziale dell’uomo ideale. È propria dell’uomo che sa riflette e che grazie all’esperienza riesce a risolvere sia i problemi quotidiani che le questioni esistenziali più complesse. È la disposizione mentale necessaria per vedere le cose come sono, senza pregiudizi o distorsioni, e per agire di conseguenza in modo sensato e efficace.

Il concetto di Zhi è strettamente associato anche al concetto di Ren, che si riferisce al carattere, alla compassione e all’altruismo. Insieme, Zhi e Ren rappresentano il modello di comportamento ideale in Confucianesimo, dove un individuo saggio conosce e agisce in armonia con la moralità e la virtù, così come con il giusto modo di agire. La saggezza, come la conoscenza sviluppata dall’esperienza, la riflessione e la comprensione delle virtù, è considerata essenziale per vivere una vita felice e utile.

  • Xin (la sincerità) (信, xìn): Il concetto di Xin nel confucianesimo si riferisce alla virtù della lealtà, dell’onestà, dell’integrità e della sincerità. È considerato un pilastro fondamentale dell’etica confuciana e rappresenta la purezza del cuore e della mente.

Secondo i confuciani, Xin è la virtù che regola l’interazione tra le persone e governa la relazione tra governanti e soggetti. In pratica, Xin richiede che le persone siano oneste e oneste nel loro comportamento, mantenendo sempre la loro parola e lavorando per il bene comune.

I confuciani credevano che Xin fosse una virtù innata nell’uomo e che doveva allenare continuamente per mantenerla viva nella propria vita. Inoltre, credevano che fosse una virtù che si sviluppava attraverso la pratica e la ripetizione di azioni virtuose.

Per i confuciani, la sincerità non deve essere vista come un valore solo per le persone con ruoli importanti nella società, ma come un dovere per tutti i membri della società. Solo attraverso l’esercizio della virtù di Xin, secondo i confuciani, si può ottenere armonia e pace nella società.

Queste cinque costanti sono considerate fondamentali per la pratica del confucianesimo e per la costruzione di una società armoniosa e giusta.

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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