La Lega Giovani Bergamo è preoccupata per le situazioni critiche delle industrie, nell’ultimo periodo in maniera rilevante, sul territorio dell’intera provincia. A dimostrazione di ciò, in data 12 settembre 2020 avevano rivolto il loro appello alle istituzioni affinché si mostrasse concreta attenzione nei confronti dei lavoratori dello stabilimento Sematic di Osio Sotto, danneggiati dalla delocalizzazione della produzione in Ungheria ad opera del gruppo Wittur.
Questo non è stato un caso isolato, seguito anzi da una serie di simili situazioni per le quali hanno mantenuto eguale attenzione. All’inizio dello scorso dicembre hanno nuovamente preso una posizione netta sull’esubero a danno di 93 lavoratori dei quattro stabilimenti italiani di Heineken, tra cui quello bergamasco di Comun Nuovo; fatto accaduto quasi in contemporanea alla vicenda Heidelberg con Italcementi e alla riorganizzazione nel polo elettrotecnico dalminese di ABB.
“La Bergamasca – scrive in un comunicato la Lega Giovani Bergamo – è situata in una posizione estremamente strategica a metà strada tra due dei più grandi porti italiani, quello di Genova e quello di Venezia, e al centro tra gli aeroporti di Orio Al Serio, Linate e Malpensa. Condizioni oggettive che permetterebbero a Bergamo uno sviluppo industriale in grado di rispondere alle esigenze dei lavoratori, degli imprenditori e del tessuto sociale: in sostanza requisiti essenziali per esercitare la libertà di iniziativa economica. Tali difficoltà nel mondo del lavoro di certo sono state accentuate dalla tempesta del virus che ha colpito in maniera più forte proprio la nostra terra, ma dall’altro lato si denota una pesante carenza di una solida strategia di investimenti a lungo termine, sostituiti troppo spesso dal governo con misure meramente assistenzialiste, che poco si adattano ad un popolo laborioso come quello bergamasco“.
I giovani della Lega, infine, si appellano alle istituzioni di ogni livello perché possano raccogliere le necessità degli operatori di tutti i settori economici, ai quali la politica deve rivolgere delle serie proposte di rilancio delle proprie attività: partendo, ad esempio, “da una detassazione che lascerebbe nelle tasche delle aziende più risorse con le quali evitare licenziamenti e tornare ad assumere nuovamente“.
“Crediamo fermamente – chiude il comunicato – che queste debbano essere le priorità al centro dell’agenda politica e auspichiamo quindi un intervento deciso che permetta una ripartenza del sistema economico locale“.