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Il processo di emanazione del mondo da Dio si concretizza, secondo Agostino, in una serie di “ipostasi”, che sono realtà autonomamente sussistenti. Esse sono: l’Uno, l’intelletto, e l’anima. L’Uno è la prima, totalmente trascendente ipostasi, ossia, la prima realtà sussistente. Esso non può contenere alcuna divisione, molteplicità o distinzione; per questo è al di sopra persino di qualsiasi categoria di essere. Il concetto di “essere” è, infatti, un attributo assegnato agli oggetti dell’esperienza umana,  ma l’infinito trascendente Uno è al di là di tali oggetti, quindi al di là dei concetti e dell’essere.

L’Uno è infinito (e qui è presente Parmenide) e come tal è privo di forma e di figura. Essendo senza forma è pure privo di essere ed è al di là della sostanza. Per lo stesso motivo non ha determinazioni, né è inserito in un contesto spaziale e temporale. Essendo infinito, senza forma, senza figura, senza neppure essere, l’Uno è privo di attributi: “Mi spiego: appunto poiché l’essenza dell’Uno è la generatrice di tutte le cose, essa non è nessuna di queste cose: essa non è pertanto qualcosa, né è qualità, né è quantità, né Spirito, né Anima, non è neppure in movimento, né d’altronde in quiete, non è in uno spazio, non è in un tempo… è invece l’Ideale solitario, tutto chiuso in se stesso, o meglio, l’informe che esiste prima di ogni ideale, prima del moto, prima della quiete”.

L’inesauribilità dell’Uno fa sì che esso appaia come “assolutamente altro”, di esso non si può quindi dire che è, ma soltanto ciò che non è (teologia negativa). Per Agostino l’Uno è identificabile con il Bene, come  il supremo oggetto di desiderio, è in questo modo che si rapporta col mondo, ma può anche essere detto Causa, in quanto noi possediamo qualcosa di Lui. Ma se Dio è assolutamente altro dal mondo, e quindi sfugge ad ogni possibilità conoscitiva, che tipo di rapporto può avere con il mondo? Che relazione si instaura tra l’Uno e il “molti”?

Bisogna innanzitutto dire che l’Uno non ha bisogno del mondo, non ha bisogno dei molti: “Chi è principio non può aver bisogno di ciò che gli tien dietro; il principio del Tutto non ha affatto bisogno di questo Tutto” Ma allora perché l’Uno non rimane unico? Perché sono nati i molti? Plotino risponde attraverso l’immagine di una “sovrabbondanza d’essere” che non può fare a meno di “traboccare” e di “generare”. La produzione della moltitudine da parte dell’Uno non è frutto di un atto della volontà ma da una necessità che nasce dalla sua sovrabbondanza. L’Uno, per sua essenza, non può essere destinato a rimanere tale, isolato e chiuso in se stesso, ma a traboccare in una moltitudine di enti. Il mondo è, insomma, creato per necessità.

In generale possiamo dire che l’emanazione plotiniana si configura con un processo attraverso cui dall’Uno derivano necessariamente i molti. Ma i “gradi di essere” di tale produzione non sono sempre gli stessi. Infatti, man mano che ci si allontana dal momento iniziale (quello dell’Uno) gli enti creati sono sempre meno perfetti, sempre più poveri di essere.

Attenzione, però, questa serie di “tappe” di produzioni sempre meno perfette non è da intendersi in senso cronologico, non è che col passare del tempo le creazioni diventano sempre meno perfette, ma in senso ideale. Il calore, ad esempio, procede dal fuoco, ma non è successivo ad esso; la luce è irradiata da una fonte, ma non è posteriore ad essa.  L’emanazione non avviene, quindi, nel tempo, come una successione temporale di avvenimenti, ma in una realtà senza tempo.

La visione plotiniana è davvero originale. Il suo emanazionismo si differenzia infatti da:

  1. Lo schema dualistico di Platone e Aristotele che pensano a Dio e al mondo come entità parallele e in particolare a un Dio che non crea ma si limita a dare ordine al mondo.

Invece secondo Plotino il mondo è l’effetto di una processione divina;

  • Lo schema creazionistico che pensano a Dio come causa creante del mondo (anche qui Dio e il mondo sono entità distinte).

Se per il creazionismo il mondo nasce da un atto di volontà di Dio per l’emanazionismo plotiniano deriva dalla sovrabbondanza d’essere di Dio.

  • Lo schema panteistico che guarda a Dio come causa immanente, come un’entità non distinta dal mondo;

Per Plotino, invece, Dio non è nel mondo ma è esiste al di sopra di esso e in modo non corporeo.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele
Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
Lezione 65: Il concetto di sostanza per Aristotele, unione di forma e materia
Lezione 66: Aristotele. La teoria delle quattro cause
Lezione 67: Aristotele critica Platone
Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
Lezioni 69: La concezione di Dio in Aristotele
Lezione 70: La logica in Aristotele. Lo strumento per tutte le scienze
Lezione 71: La proposizioni in Aristotele. Ossia le frasi
Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti
Lezione 74: La fisica in Aristotele. Le qualità dell’universo: lo spazio e il tempo
Lezione 75: Il confronto tra Aristotele e Democrito
Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni
Lezione 77: Aristotele. Sensibilità, immaginazione, intelletto
Lezione 78: L’Etica per Aristotele, esercizio della ragione e autocontrollo
Lezione 79: Nella Politica di Aristotele nessun uomo può risultare sufficiente a se stesso
Lezione 80: Arte come una pratica imitativa della realtà. La poetica di Aristotele
Lezione 81: Tra le virtù etiche di Aristotele la più importante è la giustizia
Lezione 82: La teoria dell’amicizia in Aristotele
Lezione 83: Aristotele nella storia, creatore del primo lessico filosofico
Lezione 84: Contesto storico in cui visse Epicuro
Lezione 85: Il significato di ellenismo
Lezione 86: Zenone di Cizio, il fondatore dello stoicismo
Lezione 87: La logica stoica e la rappresentazione catalettica
Lezione 88: Cosa sono i ragionamenti anapodittici?
Lezione 89: La fisica nello stoicismo
Lezione 90: In cosa consiste l’etica stoica?
Lezione 91: Bene e virtù nello stoicismo. Fondamentale è la costanza
Lezioni 92: La legge naturale per l’uomo cosmopolita
Lezione 93: Le emozioni appartengono agli stolti
Lezioni 94: L’eredità stoica e il concetto del sapiente
Lezione 95: La cultura greca tra Repubblica e Impero romano
Lezione 96: Seneca, le cinque tappe del saggio verso l’ascesi
Lezione 97: Epitteto e il suo sopporta e astieniti
Lezione 98: Marco Aurelio, l’imperatore stoico
Lezione 99: Ritrovare la felicità con la filosofia, autentico quadrifarmaco
Lezione 100: Canonica, il nome che diede Epicuro alla teoria della conoscenza
Lezione 101: La fisica in Epicuro
Lezione 102: L’etica epicurea tra piaceri stabili e in movimento
Lezione 103: L’amicizia e la solidarietà fondamenti della vita felice
Lezione 104: Le più belle Massime capitali di Epicuro
Lezione 105: I caratteri generali dello scetticismo
Lezione 106: Lo scettico Pirrone di Elide
Lezione 107: La Media e la Nuova Accademia
Lezione 108: Gli ultimi scettici. Enesidemo, Agrippa e Sesto Empirico
Lezione 109: I punti più famosi della filosofia di Sesto Empirico
Lezione 110: Plotino, il maggiore esponente del neo-platonismo
Lezione 111: La filosofia di Plotino, non una semplice ripetizione di Platone

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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