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Sono in distribuzione a partire dalla giornata di ieri, lunedì 21 dicembre, nelle edicole in allegato con la rivista Affari di Gola le mascherine “Rinascerò Rinascerai”, prodotte da Onis e ispirate al brano di Roby Facchinetti e Stefano d’Orazio divenuto simbolo della rinascita durante la prima ondata di Covid che ha fortemente messo alla prova la bergamasca.

L’iniziativa di Ascom Bergamo Confcommercio, in collaborazione con Onis e Dif Spa (Agenzia Diffusione Pubblicazioni di Orio al Serio), ha come obiettivo ultimo quello di raccogliere fondi da destinare all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, così come era stato per il brano stesso, pubblicato nello scorso marzo, i cui proventi sono stati destinati interamente a sostenere l’Ospedale di Bergamo in un momento di vera difficoltà.

Le mascherine, disponibili in quattro varianti, saranno disponibili in più di 400 edicole, vendute in abbinamento e come supplemento della rivista “Affari di Gola” al prezzo di 9,90€: ne sono già state distribuite 2400.

La linea ufficiale di prodotti “Rinascerò Rinascerai” era stata presentata poche settimane fa: a realizzarla e immetterla sul mercato è Onis Italia di Spirano, una ditta specializzata in abbigliamento sportivo e da lavoro. Tra gli altri prodotti quindi anche quattro tipologie diverse di mascherine: i proventi derivanti dallo sfruttamento del marchio saranno devoluti interamente all’ospedale.

“Abbiamo sposato senza esitazione l’iniziativa, non appena se n’è presentata l’occasione” ha dichiarato Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo. “Rinascerò, rinascerai è infatti un vero e proprio inno alla vita e alla rigenerazione, un auspicio per il territorio e per tutto il mondo del commercio e dei servizi. Per avere la massima e capillare diffusione sul territorio, abbiamo coinvolto le edicole, veri e propri presidi di vie, piazze e quartieri e Dif Spa, distributore unico giornali. Nonostante l’imminente avvio della massiccia campagna di vaccinazione su scala globale, le mascherine continueranno a essere indispensabili ancora per molti mesi e indossare i versi della canzone simbolo della pandemia, nata nella città che ha visto i giorni più bui, rappresenta un segno di vicinanza ai medici e a tutto il personale del Papa Giovanni che ogni giorno hanno lottato e lottano contro il virus. Al nostro ospedale andranno infatti gran parte dei proventi ricavati dalla vendita delle mascherine”.

Ph. Aivlis

A ribadire l’importanza solidale di questo progetto anche Monica Cereda, amministratore di Onis Italia, che durante il lockdown ha riconvertito la produzione in mascherine: “E’ un progetto che abbiamo particolarmente a cuore perché veicola la celebre strofa per la rinascita della nostra città, proposta in quattro versioni stilistiche diverse di mascherine al 100% “made in Bergamo”, sostenendo quindi l’ospedale di Bergamo, impegnato in prima linea nel contrasto del virus”.

Il coinvolgimento poi di DIF Spa è stato fondamentale per consentire una ancora più ampia diffusione dell’iniziativa. Queste le parole di Giorgio corno, titolare di DIF Spa: “Abbiamo coinvolto circa 400 edicole e a pochi giorni dal lancio dell’iniziativa  abbiamo già avuto richieste di nuovi riassortimenti. C’è infatti stata subito un’impennata di vendite nell’edicola dell’ospedale dove venerdì sono state vendute più di una ventina di mascherine.  Numeri che ci fanno ben sperare per il successo di quest’iniziativa”.

A ringraziare tutti per l’impegno e per l’iniziativa anche il direttore Generale Maria Beatrice Stasi: “Ringrazio a nome di tutta la ASST Papa Giovanni per la vicinanza e per la finalità benefica dell’iniziativa. Un’espressione di solidarietà che va aggiungersi agli innumerevoli gesti di grande generosità nei nostri con- fronti. La musica e il testo di “Rinascerò, rinascerai”, composti durante la prima ondata della pandemia e la nuova dimensione dell’iniziativa ci fanno sentire la vicinanza di tantissime persone che, sono certa, contribuiranno allo sviluppo di un progetto nato sulle note di grande umanità di Roby Facchinetti e del compianto Stefano D’Orazio”.

Photo: Pagina FB Ascom Bergamo Confcommercio