C’è un particolare rilevante nei Campionati Europei di calcio 2020 attualmente in svolgimento: nessuna delle Nazionali europee di calcio partecipanti è composta da giocatori completamente «nazionali». Su 622 calciatori convocati, 65 sono nati al di fuori della Nazione che rappresentano. E non sono soltanto i calciatori, anche tanti allenatori provengono da oltre confine.
La ricerca è stata effettuata da Filippo Maria Ricci per la Gazzetta dello Sport cartacea dello scorso 10 giugno e può essere verificato in internet sulla pagina (tra le altre) della Wikipedia al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Campionato_europeo_di_calcio_2020.
E non c’è governo patriottico che tenga: quando c’è da rinforzare la squadra Nazionale si cercano i giocatori migliori, a prescindere – come se i presidenti di Federazione avessero a che fare con una campagna acquisti in stile club.
La provenienza dei calciatori è la più varia, nessuno dei 5 continenti è escluso. Il Galles, che potrebbe schierare 11 nati all’estero, ha convocato Rhys Norrington-Davies dall’Arabia Saudita, ma poi ci sono anche Americani (sia del Sud sia del Nord) Africani, Oceanici.
La 2ª squadra per frequenza di nati all’estero è la Turchia, che ne ha convocati 6, il Portogallo e la Scozia sono a 5. L’Italia ne ha 3, tutti nati in Brasile: Jorginho, Emerson Palmieri e Rafael Toloi.
Secondo la ricerca di Ricci, soltanto 2 squadre a Euro 2020 non hanno convocato stranieri, la Germania e la Polonia. Ma anche lì ci sono delle eccezioni. Un convocato tedesco, Jamal Musiala (a questo link c’è la pagina della Wikipedia a lui dedicata: https://it.wikipedia.org/wiki/Jamal_Musiala) ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili dell’Inghilterra prima di scegliere la Germania.
E per la Polonia, se non ci sono giocatori nati fuori dai confini in campo, c’è l’allenatore, Paulo Sousa, originario del Portogallo.
Un caso particolare è l’Ungheria, che è considerata una delle Nazioni con le frontiere più «chiuse» rispetto all’apporto di stranieri. Ma lo stesso schiera 1 tedesco, 1 francese e 2 serbi. E il suo allenatore, Marco Rossi, è italiano di origine, torinese.
Però in Italia non ha trovato sbocchi, al massimo gli affidavano squadre di club di Serie C. Così è emigrato e in Ungheria ha trovato lo sbocco per il suo talento vincendo anche uno scudetto, prima che gli affidassero la Nazionale.
Forse è venuto il momento di rivedere un po’ certi concetti. Come quello di «patria», per esempio. Perché sempre più spesso la patria è diversa dal posto in cui si nasce. È il posto in cui ci si trova bene.
[…] (Pubblicato anche su SocialBg, al link: https://www.socialbg.it/le-nazionali-europee-di-calcio-con-giocatori-nati-in-tutti-i-continenti/) […]