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I Mondiali di calcio del novembre-dicembre 2022 sono stati un successo – dal punto di vista delle agenzie di scommesse. Hanno guadagnato, milione di euro più, milione di euro meno, circa il doppio del 2018, quando ci fu la precedente edizione. Questo grazie agli scommettitori che hanno investito molti più soldi nell’evento, e vinto anche loro circa il doppio.

I dati che riguardano le scommesse sui Mondiali di Calcio sono stati pubblicati online da vari siti web, tra cui Assopoker (a firma Luciano Del Frate, al link: https://www.assopoker.com/scommesse/mondiali-guadagno-bookmakers-italiani_313159/) e Scommesse.CommentiErecensioni (da Marco Rinaldi al link: https://scommesse.commentierecensioni.com/guadagni-bookmakers-mondiali/).

La maggior parte dei dati sono stati divisi dagli osservatori in due parti, per il mese di novembre e per quello di dicembre, visto che le partite su cui scommettere si sono disputate in Qatar dal 20 novembre al 18 dicembre 2022). Forse per non fare troppa impressione con le cifre totali.

Il bookmaker che ha gestito più giocate è stato Bet365, con più di 492 milioni di euro. I primi 5 in Italia hanno ricevuto giocate per quasi 1 miliardo e mezzo, e il loro guadagno è stato di 142 milioni, meno di un decimo: il resto sono tornati nelle tasche dei giocatori che hanno azzeccato i pronostici.

Quattro anni fa, tra il giugno e il luglio del 2018 (quando ci furono i Mondiali in Russia) le cifre furono parecchio minori. Assopoker ha confrontato il primo mese delle manifestazioni. Bet365 ricevette giocate per 145 milioni nel giugno 2018 (247,4 nel novembre ’22), Planetwin raccolse 45,6 milioni (85,4 nel ’22), Un aumento eclatante lo ha avuto Snai, che raccolse 40,7 milioni nel ’18 e quest’anno 122 milioni, il triplo.

Negli articoli citati, dopo tutti i milioni tirati in ballo, ci sono giusti inviti al gioco «responsabile» e accenni al fatto che la pandemia da Covid 19 ha colpito le economie di quasi tutti i Paesi del mondo – per cui non sono gli italiani a essere strani: questi dati, molto probabilmente, saranno confermati anche dagli studi sui bilanci dei bookmaker stranieri.

Resta il fatto che le scommesse si stanno dimostrando, per miliardi di persone, una prospettiva di investimento plausibile, se non proprio credibile. C’è meno lavoro, le aziende licenziano e delocalizzano. Per molte persone il rischio connesso al mettersi in proprio, all’aprire un’attività, magari rilevare un negozio… è perlomeno equivalente a quello di costruirsi una competenza intorno allo sport (soprattutto al calcio, lo sport più popolare) e mettersi in gioco in quel settore.

È un mondo che sta cambiando.

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Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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