“Bergamo può diventare uno dei laboratori per l’attuazione della legge per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni. Abbiamo sindaci decisamente in gamba che anche in passato hanno saputo approfittare delle occasioni. Fondamentale sarà il gioco di squadra”.
Risorse per i comuni sotto i 5000 abitanti
Antonio Misiani, deputato Pd, intravede una ricaduta positiva della legge approvata all’unanimità alla Camera (si attende il placet del Senato) che mette a disposizione (dal 2017 al 2023) 100 milioni di euro per quei comuni sotto i 5000 abitanti che porteranno a Roma progetti qualificanti nei settori dell’agroalimentare a filiera corta, del turismo basato sulla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, della green economy, della mitigazione del rischio idrogeologico e dell’agevolazione della rete dei trasporti delle aree rurali e montane.
Una sfida decisiva anche per la Bergamasca
In Provincia di Bergamo i piccoli comuni sono 167 su 242, ospitano 341 mila abitanti (il 30,8% del totale), coprono 1.917 kmq (il 69,8% del totale), con un saldo migratorio del 2,63% e 24928 imprese. “Decisamente un territorio che dalle valli ai borghi della Bassa – continua Misiani – può davvero segnare il passo nell’approfittare di una legge che testimonia l’attenzione del Parlamento nei confronti di una parte assai significativa di un Paese come l’Italia che conta 5.585 piccoli comuni su 7.998. E’ una sfida decisiva per le piccole comunità locali per la ridefinizione delle loro vocazioni e l’avvio di un nuovo modello di sviluppo sostenibile”. In molti casi i piccoli comuni sono territori che soffrono una débâcle demografica, economica e sociale. I problemi si declinano con lo spopolamento, l’invecchiamento, l’indebolimento dei servizi pubblici e il digital divide.
Attenzione al nodo dei servizi pubblici
La scommessa per Misani, relatore della legge di Ermete Realacci insieme ai colleghi Tino Iannuzzi e Enrico Borghi, è farli diventare protagonisti di una nuova stagione di rilancio. “Un testo legislativo – continua l’onorevole – che investe sulla capacità dei piccoli comuni di costruire una progettualità locale di sviluppo sostenibile, dando priorità alle iniziative che mobilitano ulteriori capitali pubblici e privati. Una particolare attenzione è dedicata al nodo dei servizi pubblici. Quindi scuole, uffici postali, trasporti, banda larga nonché e-government”.
Priorità per i progetti in forma associata
Ai maliziosi della politica che intravedono nella legge una contraddizione con il superamento della frammentazione amministrativa (leggi fusioni, unioni e forme associate dei servizi) Misiani risponde lapidario: “La legge favorisce i progetti presentati dalle unioni di comuni e dai comuni istituiti a seguito di fusione e stabilisce che la programmazione in materia di sviluppo socio-economico va esercitata dai comuni in forma associata. Quindi questa fattispecie di enti avrà una corsia prioritaria. Nel complesso abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti in favore dei comuni. Tuttto ciò si aggiunge al superamento del patto di stabilità, alle misure del decreto enti locali, alla riforma del pareggio di bilancio. Molto c’è ancora da fare. Continueremo a lavorare per aiutare le nostre comunità locali”. (Bruno Silini)
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