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Abbiamo bisogno di provare meraviglia oggi, noi incapsulati in una società di paure e noia. Abbiamo bisogno di un pensiero che cambi il nostro clima interiore, una svolta che metta in discussione l’egoica illusione di sapere ciò che si è.

Arrivano presto – in adolescenza? – parole che illuminano la vita, la parola inaudita. Il pensiero può essere trasformazione salvifica. “Ogni posizione di domanda è possibile solo in quanto ciò che si fa problema ha già iniziato a parlare e a dire di sé” (Heidegger). Ci interroghiamo in quanto vivi; la vita ci interpella. Questa cascata di parola che oltrepassa richiede esercizio di pensiero. Vuole uno stato di silenzio e di ascolto, rinuncia all’illusione di controllare la vita. Si seppellisce il vecchio per una nuova rigenerazione. Se l’io non rinuncia ad essere al centro della scena il miracolo non avviene.

Per entrare in ascolto ci vogliono pratiche di iniziazione.

Quale società vogliamo? Che trasformazione della terra cerchiamo? Quale spazio di vita costruiamo? Quale tendenza evolutiva per il nostro pianeta? Sono domande crescenti ed impellenti.  Heidegger parla di necessità di un cambiamento antropologico, di ripensare il fondamento.

Facciamo subito l’esperienza dell’essenza spirituale. Adesso può avvenire il momento meraviglioso. Noi possiamo essere precorritori dell’aurora di una nuova epoca.

Il momento che rovescia la notte del mondo non è determinato cronologicamente, accade in ogni istante, Sei tu che decidi che accada! Tu puoi spegnere il monologo che risuona. Tu, senza tempo di ascoltare, raccogliti nel silenzio della parola che c’è già dentro e irrompe. E’ tempo di volgerti all’origine: “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha la vita eterna” (Giovanni 5,24).

Ora è il giorno!” dice Holderlin, relegato a 36 anni nella Torre di Tubingen, “quello che vidi, il Sacro, sia la mia parola!” Ora è il momento di agire. Alla schiavitù del piccolo ego che si fa macchina, automa, c’è il giorno della salvezza, l’uscita dagli inferi.

L’uomo di Alcatraz fugge perché conosce la prigione, l’ha studiata nei dettagli. Dobbiamo conoscere i meccanismi della propaganda a uncino che ci assale. Cospiriamo per un’umanità nuova (Theilard de Chardin), apriamoci alle possibilità del nostro essere, abbandoniamo le abitudini del pensiero del “si dice”, si crede, si fa come tutti, credendo di essere liberi. “Il dolore passa ma ogni gioia vuole l’eternità” (Nietzsche, Zarathustra).

Esamina i cambiamenti delle cose, “troverai il fu e il sarà; trascendi il tempo, pensa a Dio che è, sempre presente, sempre nuovo” (S. Agostino). Ognuno è chiamato ad aderire. In ogni momento l’eterno trova spazio, s’ incarna e rigenera.

Ma esiste uno sviluppo storico, si parla di storia della salvezza. E’ un processo che si può accelerare. Si impara. Non viene naturalmente. Ci vuole tempo, e il gruppo aiuta. E’ una fase cruciale. Viviamo nella consumazione dei tempi dove le forze della notte si oppongono allo Spirito e temono di essere smascherate, culturalmente e politicamente.

Non affacciarti al giorno con il pensiero che sarà peggio. Siediti, riprendi fiato, silenzia, ascolta, inizia: ecco il momento (kairòs). Affronterai cose nuove con cuore nuovo, il momento bello di un’esperienza spirituale della tua vita, della vita comune.


Sintesi di Mauro Malighetti della lezione di Marco Guzzi all’auditorium del Liceo Mascheroni di Bergamo (8 febbraio 2022) nell’ambito della programmazione di Noesis


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