C’è un nube oscura che aleggia sull’Europa. Non è Putin, né l’attuale instabilità politica negli Usa, nemmeno le problematiche nella Striscia di Gaza. È un nemico più subdolo, che nasce dal proprio interno. Si chiama torpore politico.
Lo hanno evidenziato le ultime elezioni, lo stanno confermando le ultime dichiarazioni della maggioranza dei neo eletti. È un miscela di illusioni a prescindere, di comportamenti e di linguaggio che tendono a non riconoscere che nel mondo (dai Romani ai giorni nostri) i prepotenti e i dispotici ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Un abbaglio culturale di cui tutte le istituzioni sia politiche che non, ne sono pervase, che tende a nascondere o minimizzare il problema del bullo di turno a tutti i livelli, con spiegazioni al limite del fanta-psicologico; per cui si arriva quasi a fare sentire in colpa le vittime le quali non mettono in condizione il prepotente di creare un ambiente pace and love a suo piacimento.
È evidente che questi personaggi che si cimentano in una spaventosa dialettica da politicamente corretto hanno invece grossi problemi con la Storia, sia quella antica che contemporanea. Gli 80 anni di pace in Europa per alcuni funziona come elisir della dimenticanza, dimenticando appunto che la libertà sia da difendere, come è sempre successo nei secoli precedenti. Sembra che sia scontato alzarsi la mattina nella seconda casa estiva prendere l’auto elettrica e andare in centro a fare colazione, dare uno sguardo al giornale e commentare: “E però la Nato…. In fondo Putin ha le sue ragioni“.
Perché la propria libertà dovrebbe essere scontata mentre invece quella di altri dovrebbe essere sacrificata in nome del proprio benessere psicologico per paura di un eventuale escalation? C’è qualcuno che ha più diritti di qualcuno altro? Il mondo non è mai stato bello ed egualitario per tutti. Dall’ asilo all’ospizio i prepotenti vanno fermati subito, più si aspetta con atteggiamenti da appeasement alla Chamberlain più la situazione peggiora.
Se l’Europa vuole uscire da questo torpore deve trovare gli anticorpi per questo “cancro interno”, che piano piano sta facendo calare l’attenzione su come si difende la libertà.