Come si è potuto constatare parlando dello scetticismo abbiamo sempre precisato che si tratta di quello greco. Lo scetticismo presentato dalle tre scuole elencate infatti è ben diverso da quello di David Hume del diciottesimo secolo, non a caso, con particolare riferimento allo scetticismo di Pirrone, si usa parlare di “pirronismo”.
Lo scettico Pirrone di Elide nacque attorno al 360 a.C. ad Elide, una regione del Peloponneso, e prima di dedicarsi alla filosofia si dice, secondo il solito Diogene Laerzio, che fosse un bravo pittore. Apprese la filosofia nelle scuole socratiche (in particolare con la scuola megarica) e da Democrito, ovviamente tramite un suo allievo, Anassarco. Fu proprio assieme a lui che seguì la spedizione di Alessandro Magno, cosa che gli permise di conoscere la filosofia indiana e persiana. Da essa apprese la vita e la prassi di una vita ascetica e in solitaria, libera dalle passioni. Tornato alla città natale condusse una vita frugale nella stima dei suoi concittadini ed anche di quelli di Atene, che gli concessero pure la cittadinanza. Morì vecchissimo, probabilmente nel 270 a.C. Non ci lasciò nulla di scritto, i contenuti della sua filosofia ci sono pervenuti grazie al suo allievo Timone di Fliunte e da Diogene Laerzio.
Per Pirrone non esiste qualcosa di vero o di falso, di bello o di brutto, di buono o di cattivo per natura e in assoluto ma soltanto per convenzione e relativamente. Sono le abitudini degli uomini, i loro costumi a rendere buona o cattiva, vera o falsa una cosa. Al di fuori di tali convinzioni, sempre mutevoli, non è possibile dare giudizi sulla realtà delle cose. La realtà, in sé, resta irraggiungibile. Per questo l’unico comportamento corretto, da parte degli uomini, è la sospensione del giudizio.
Pirrone conclude che, dato che nulla può essere conosciuto, l’unico atteggiamento adatto alla vita è l’atarassia, la libertà dalle preoccupazioni: «l’assenza di turbamento che consegue dalla sospensione del giudizio. Per lo scettico antico l’apparire delle cose è incerto, e non c’è nulla che possa venir dichiarato vero in sé. Ma lo scetticismo non è dubbio metodico su tutto; consiste solo nel rifiuto di ritenere vere, dogmaticamente, realtà incerte». Quindi: «Il sapiente, messosi il cuore in pace, per aver compreso che al mondo non esiste la verità con la lettera maiuscola, poiché sulla natura profonda delle cose non si può dire nulla con certezza, guarda con curiosità, e con un po’ di compassione, gli eserciti rivali dei metafisici che continuano a battersi con «guerre di parole» circa questioni su cui non è possibile decidere».
Il saggio, dice Pirrone, deve porsi tre domande: Per prima cosa deve chiedersi cosa sono le cose e come esse sono costituite, in secondo luogo deve chiedersi come siamo legati a queste cose, in terzo luogo come dovrebbe essere il nostro atteggiamento nei loro confronti. Riguardo a che cosa siano le cose non possiamo rispondere nulla, noi possiamo sapere solo come le cose ci appaiono, ma nulla possiamo dire in rapporto alla loro essenza. Riguardo a come siamo legati alle cose dobbiamo rispondere che i nostri non sono giudizi di verità ma opinioni ed è impossibile affermare che la nostra opinione debba prevalere su quella di qualcun altro. Di conseguenza (terzo quesito) il nostro atteggiamento verso le cose deve essere di completa sospensione di giudizio. Non possiamo essere certi di nulla, nemmeno delle opinioni più banali.
La scelta di sistematico distacco dalla verità delle cose non impedisce affatto che nella vita pratica il saggio pirroniano possa vivere come tutti gli altri, facendo più o meno le stesse cose. Lo scetticismo non chiede ai suoi seguaci un atteggiamento ascetico e di sacrificio rispetto ai desideri della vita. Per questo anche gli scettici sbrigano le loro faccende quotidiane, si lavano, dormono, si svagano. La sola differenza sostanziale è la consapevolezza, acquisita grazie alla saggezza, che né la vita né le cose possiedano un significato assoluto. La corrispondenza tra la vita dei pirroniani e quella delle persone comuni è testimoniata dalle notizie che abbiamo di Pirrone che lo descrivono come un uomo che oltre a fare il filosofo aiutava la sorella nelle faccende domestiche e andava al mercato.
Due parole su Timone di Fliunte, allievo di Pirrone
Celebri i suoi requisiti per la felicità. L’uomo per essere felice dovrebbe conoscere tre cose: 1) Qual è la natura delle cose; 2) Quale atteggiamento bisogna assumere rispetto ad esse; 3) Quali conseguenze risulteranno da questo atteggiamento. Secondo Timone è impossibile la conoscenza poiché noi percepiamo la natura delle cose con la sensibilità che per la sua mutevolezza non ci permette di distinguere il vero dal falso: «Che il miele sia dolce, mi rifiuto di affermarlo, ma che a me sembri dolce, lo posso garantire». L’unico atteggiamento possibile di fronte a una realtà che ci sfugge è allora quello di non pronunciarsi su alcunché (afasia) il non parlare, dopo aver conquistato l’atarassia, cioè quella indifferenza e assenza di passioni che procurano felicità e serenità al saggio.
STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE
Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele
Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
Lezione 65: Il concetto di sostanza per Aristotele, unione di forma e materia
Lezione 66: Aristotele. La teoria delle quattro cause
Lezione 67: Aristotele critica Platone
Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
Lezioni 69: La concezione di Dio in Aristotele
Lezione 70: La logica in Aristotele. Lo strumento per tutte le scienze
Lezione 71: La proposizioni in Aristotele. Ossia le frasi
Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti
Lezione 74: La fisica in Aristotele. Le qualità dell’universo: lo spazio e il tempo
Lezione 75: Il confronto tra Aristotele e Democrito
Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni
Lezione 77: Aristotele. Sensibilità, immaginazione, intelletto
Lezione 78: L’Etica per Aristotele, esercizio della ragione e autocontrollo
Lezione 79: Nella Politica di Aristotele nessun uomo può risultare sufficiente a se stesso
Lezione 80: Arte come una pratica imitativa della realtà. La poetica di Aristotele
Lezione 81: Tra le virtù etiche di Aristotele la più importante è la giustizia
Lezione 82: La teoria dell’amicizia in Aristotele
Lezione 83: Aristotele nella storia, creatore del primo lessico filosofico
Lezione 84: Contesto storico in cui visse Epicuro
Lezione 85: Il significato di ellenismo
Lezione 86: Zenone di Cizio, il fondatore dello stoicismo
Lezione 87: La logica stoica e la rappresentazione catalettica
Lezione 88: Cosa sono i ragionamenti anapodittici?
Lezione 89: La fisica nello stoicismo
Lezione 90: In cosa consiste l’etica stoica?
Lezione 91: Bene e virtù nello stoicismo. Fondamentale è la costanza
Lezioni 92: La legge naturale per l’uomo cosmopolita
Lezione 93: Le emozioni appartengono agli stolti
Lezioni 94: L’eredità stoica e il concetto del sapiente
Lezione 95: La cultura greca tra Repubblica e Impero romano
Lezione 96: Seneca, le cinque tappe del saggio verso l’ascesi
Lezione 97: Epitteto e il suo sopporta e astieniti
Lezione 98: Marco Aurelio, l’imperatore stoico
Lezione 99: Ritrovare la felicità con la filosofia, autentico quadrifarmaco
Lezione 100: Canonica, il nome che diede Epicuro alla teoria della conoscenza
Lezione 101: La fisica in Epicuro
Lezione 102: L’etica epicurea tra piaceri stabili e in movimento
Lezione 103: L’amicizia e la solidarietà fondamenti della vita felice
Lezione 104: Le più belle Massime capitali di Epicuro
Lezione 105: I caratteri generali dello scetticismo