42 anni di vita e una eterna giovinezza sui volti dei suoi volontari: ma qual è il segreto del Meeting di Rimini? Andando via dalla fiera è questa la domanda che più mi fa compagnia ripensando a quanto vissuto, insieme con mia moglie Fiorella e mia figlia Margherita, dopo un week end al Meeting di Rimini 2021. Infatti, appena entrati, ci si trova immersi in una misteriosa energia che, soprattutto le persone più semplici come i bambini, riescono a rendere evidente in ogni fibra del proprio essere.
Era la prima volta che andavamo con la nostra piccolina che ha due anni ma, proprio seguendo lei, abbiamo conosciuto persone speciali, tra cui alcuni volontari, che al di là dell’età anagrafica hanno manifestato lo stesso entusiasmo vitale di Marghe. Inseguendo un palloncino, ad esempio, siamo giunti allo stand di Radio Maria e là, i suoi operatori, ci hanno accolto in modo inaspettato perché, lasciandosi colpire dal senso di meraviglia di Margherita, non ci hanno parlato delle belle iniziative del loro network ma ci hanno detto “grazie per aver messo al mondo una bambina così”.
Quello stesso palloncino, sfuggendo al controllo di Maghe, ci ha poi condotto ad uno stand della ristorazione dove, “colpendo l’attenzione” di una volontaria, ha dato vita ad un momento poetico nella sua semplicità. Invece di essere infastidita da quella irruzione infantile la signora, sospendendo momentaneamente il suo servizio, si è messa a giocare qualche istante insieme con la nostra piccolina motivando questa sua disponibilità come una forma di “egoismo” perché “dedicare del tempo ai più piccoli riempie il proprio cuore di gioia”. Fantastico!
Certo inseguire una bambina “atomica” che corre per una fiera non è facile e quando, finalmente, sembrava ormai “depotenziata”… ecco arrivare alle nostre orecchie una musica con dentro i battiti e l’energia del grande cuore del continente africano… siamo, così, finiti a danzare al cospetto di ballerine davvero uniche perché, grazie ad un incontro con una donna davvero speciale di nome Rose, hanno ritrovato il gusto di “ballare nella vita” nonostante la drammaticità che aveva caratterizzato la loro esistenza.
Non potrò mai dimenticare come queste “danzatrici” hanno accolto mia moglie e mia figlia guardandole con un amore che ha trafitto il mio cuore generandomi il desidero di poterle osservare anch’io così nella quotidianità di ogni giorno casalingo. La ricerca, poi, di un ciondolo religioso da poter regalare alla nostra Margherita ci ha portato allo stand di un caro amico di nome Maurizio il quale, insieme con sua figlia ormai quindicenne, ci ha accolto con quell’affetto che, anni di distanza e il lockdown, non hanno potuto intaccare tanto è vero e profondo.
Prima della partenza, poi, un ultimo grande e inaspettato dono: la necessità di rinnovare l’abbonamento alla rivista “Tracce” è diventata l’occasione per conoscere un’altra bellissima storia di genitorialità e lavoro: quella di Paolo e di sua figlia.
Ecco, quindi, quale può essere la spiegazione dell’energia contagiosa del Meeting: da 42 anni è il segno di una storia d’amore molto profonda e sempre nuova che tocca, in modo misterioso, il tema della genitorialità con una forma molto semplice: un invito, ai propri ospiti, a percorre un viaggio attraverso padiglioni, mostre e rassegne che profumano del “cerchio della vita” come ben sintetizzava un cartoon Disney di grande successo.
In questo viaggio è accaduto, ma accade ancora oggi, che gli “imprevisti”, come un palloncino, possano improvvisamente far percorrere delle traiettorie inattese ma, se accolte con disponibilità, profondamente arricchenti. Infondo, se ci pensiamo bene, la vita di ognuno di noi è come quella di un bambino: in eterna trasformazione ed evoluzione ma, proprio per questo, interessante.
Come accade per i protagonisti delle serie TV che tanto amiamo (non a caso alcuni di questi sono focus di una bellissima mostra, a cura anche dell’amico Davide Perillo, presente in questa edizione 2021) il Meeting ci invita a non aspirare ad una vita senza imprevisti ma ad una esistenza in movimento perché solo cosi, anche le nostre fragilità, potranno essere lo slancio per viaggiare alla scoperta della nostra umanità assunto che la traiettoria della consapevolezza non è una “piramide da scalare” ma un cerchio che ha al centro il nostro io.
“Il coraggio di dire io” …appunto come propone il Meeting.
Condivido con voi lettori e lettrici un’ultima domanda: e se fosse la Provvidenza “manzoniana” all’origine del Meeting? …in fondo, guardando l’esperienza fatta e conoscendo direttamente l’attenzione con cui questo evento viene preparato, sono certo che la sua bellezza e il suo tempismo non siano casuali anche solo per il fatto che, questo evento, faccia il suo ingresso in una estate particolare come questa caratterizzata da una estrema difficoltà relazionale sia a livello nazionale che internazionale (si pensi alla drammatica situazione in Afganistan).
Per scoprire la risposta? Ecco il metodo: “Maghe, andiamo al Meeting anche oggi?” …” Si, papà!” …più semplice di così… Buon Meeting!
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Sei sempre piu’bravo : hai colto il senso della vita.mamma