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Ma quanto è difficile trovare un sindaco per i piccoli comuni?!

In questi ultimi giorni sta nascendo un problema di misura istituzionale posto dal presidente Anci Antonio Decaro nell’ultima assemblea nazionale. C’è difficoltà a reperire candidati sindaci, soprattutto nelle realtà con pochi abitanti. Da qui la proposta depositata in parlamento per il terzo mandato nei comuni tra i 5.000 e i 15.000 abitanti e di mandati illimitati sotto i 5000. La proposta merita un certo tipo di analisi. Per prima cosa il livello di responsabilità di chi veste i panni del primo cittadino è aumentato negli ultimi anni soprattutto a livello di sicurezza. Per assurdo se una persona inciampa in un marciapiede comunale un po’ mal messo il sindaco rischia di farsi il penale e ciò è a dir poco assurdo. Lo vediamo in questi giorni con la vicenda del sindaco di Crema indagata perchè un bambino si è fatto male all’asilo comunale.

Secondo questione: il tempo. La politica da sempre occupa molto tempo, e dire che è per tutti sarebbe come negare l’esito di molti sondaggisti i quali riscontravano che nei ruoli di amministratori locali il vaso traboccava di pensionati, liberi professionisti con possibilità di delegare nella propria attività oppure lavoratori del pubblico impiego con possibilità di distacco. Situazioni professionali più “comode” rispetto al dipendente privato con velleità politiche. Il terzo aspetto, forse più importante, è quisitamente sociologico. Siamo figli del 92. Da quell’anno in poi ogni bambino o adolescente, ora adulto, è stato bombardato da veri e propri stazionamenti davanti al Palazzo di Giustizia di Milano dove ogni giorno si aspettava il macete del pool Mani Pulite su politici e imprenditori.

Se sommiamo tutti questi fattori pare abbastanza ovvio che nelle realtà piccole si faccia fatica a rinnovare le cariche anche se il nuovo che avanza è l’unico sistema che può evitare la creazione di stagnazioni viziose e stucchevoli di chi per anni sta in certi ruoli strategici. In sintesi proposte di questo tipo si possono capire, ma è la sconfitta della democrazia. Vuol dire che essa è talmente labile e minata nelle sue fondamenta che la maggioranza dei cittadini non si fida più di nessuno e d’altro canto non vuole nemmeno mettere la faccia.

Avevo un problema simile nella fabbrica dove lavoro. Ditta metalmeccanica di circa 90 dipendenti. Dopo 12 anni da Rsu interna non riuscivo a trovare nessuno per un ricambio che ritenevo doveroso ed essenziale per gli stessi motivi di cui parlavo sopra. Alla firma dell’ultimo contratto interno con la ditta (dove si era portato a casa pdr e flessibilità oraria di uscita alle ore 16 ) sono riuscito a ottenere un accordo biennale mentre il mio mandato era in scadenza l’anno successivo. In seguito, in assemblea sindacale ho ribadito che il sottoscritto, finito il mandato, avrebbe lasciato il campo ad altri. Quindi se volevamo qualcuno al tavolo per il rinnovo avrebbero dovuto trovare un collega disponibile per non rischiare di vedere scemare il contratto interno. E alla fine un paio di volontari si sono fatti avanti.

Non sto qua a dire se saranno meglio o peggio di me, ma di sicuro è quello che ci meritiamo. Così come ogni popolo ha sempre il governo che si merita. Per quello che forse in molte realtà locali dove il cittadino medio se ne frega di tutto quello che sta fuori dal portone di casa, magari sparando senza cognizione di causa contro l’amministrazione e senza porsi in alternativa, un semplice commissario esterno è più che sufficiente. Certamente farà il minimo amministrativo.


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Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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