Biondi immobiliare

Sono passati sei mesi dalle dichiarazioni del premier “non verrà lasciato indietro nessuno“.  Dispiace dire che i risultati dell’occupazione odierna dicono il contrario. Se il governo pensava di risolvere il problema di tutti gli italiani col blocco dei licenziamenti e la CIG pro-Covid, direi l’obiettivo non è stato raggiunto. Infatti, sono oltre 400.000 i precari che hanno perso il posto di lavoro e fra questi il 70% sono donne.

Un panorama previsto in tempi non sospetti (vedi posto “La crisi post Covid è donna“) anche se non era necessario un master alla Bocconi per capire i risvolti di un dramma del genere, per cui molti ne avrebbero pagato il prezzo. Il punto sul quale riflettere è un altro: ossia il solito vizio da politico di Prima Repubblica di promettere cose che sono irrealizzabili.

E questo è ancora più grave se viene da un premier che si è sempre smarcato dalla politica “tradizionale”. Dicevano di essere il nuovo, quelli che rivoltano l’Italia come un calzino, quelli che il problema sono i vecchi partiti e le lobby. Nel giro di un anno hanno fatto più accordi loro che la vecchia DC in 50 anni, e al primo vero scoglio il premier è incappato nella solita dichiarazione di circostanza.

Qualche giornale lo ha paragonato a Churchill per le sue frasi di richiamo all’unità popolare durante il lockdown. Ma la Storia è un’altra. Se si vanno a spulciare i celebri discorsi dello statista britannico (non ci vuole tanto ai tempi di Google) tutti possono notare la differenza di spessore fra un leader che non ha paura di dire al popolo “lacrime e sangue” e uno che promette ciò che non può mantenere.

Invece il nostro premier è caduto nel solito vizio cattocomunista nel quale si vuole paventare che nelle crisi si è trattati tutti alla stessa maniera, anche se non è vero. E’ dall’inizio della civiltà umana che in una qualsiasi crisi o contesto di calamità a farne le spese sono sempre gli individui con possibilità economiche ridotte. Ma in Italia non si può dire. Come mi ripete spesso il mio collega Aurelio: “… ma secondo te quelli che erano in crisi prima della crisi quando poi questa arriva come credi vada a finire per loro?

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Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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