Mentre da un anno il Covid ha raso al suolo, insieme a migliaia di vite più o meno fragili, tutte le altre forme e formalità di civile convivenza e quindi anche di intrattenimento, ancorché di cultura, ecco, lampo a ciel sereno, la notizia che il maestro Riccardo Muti e la “sua” Orchestra Cherubini suoneranno al teatro DONIZETTI il 10 marzo. Beninteso, senza ombra di pubblico ma in streaming (come ormai va di moda, forzatamente, per quei pochi fortunati che se lo possono permettere, perché finanziati). Da una parte la notizia solleva, non foss’altro per i lumicini di speranza-ripresa che lascia intravvedere per tutti gli operatori e musicisti del settore.
E rallegra, l’animo se non altro, per l’eccellenza artistica del protagonista (chi scrive lo ritiene il massimo Direttore d’orchestra vivente) e anche della sua splendida orchestra, degna di stare alla pari con le migliori compagini strumentali. Dall’altra lascia anche un pochino di amaro retrogusto perché se si trovano, molto opportunamente e a buon pro, tanti soldi per un evento del genere e che merita tanto plauso, non si può non considerare che il 99% dei musicisti in attività (anche solo in Italia) e liberi professionisti come quelli della mutiana “Cherubini” in quanto non dipendenti statali o altre istituzioni, sono tuttora in braghe di tela e senza tutela alcuna.
Certo quando di mezzo c’è una banca, zitti e palla al centro. E godiamoci lo spettacolo. Nella fattispecie trattasi di Bper Banca, tanto agli onori delle cronache proprio in terra orobica per aver rilevato la vecchia Ubi. Dunque il concerto non è proprio fulmine a ciel sereno, bensì mirata e programmata azione pubblicitaria nel segno della grande (grandissima, per interpreti e programma) musica.
Infatti il concerto che partirà da Bergamo sarà poi a Napoli e Palermo e tutte 3 le serate saranno visibili gratuitamente per un mese online a partire rispettivamente dal 21, 26 e 28 marzo, sempre sponsorizzate da Bper e con l’organizzazione del Ravenna Festival di cui è presidente lo stesso Muti.
Il programma del concerto bergamasco vuol essere al contempo un omaggio alla terra di Donizetti (autore privilegiato da Muti) e al territorio più colpito dalla pandemia. Si potranno ascoltare: Sinfonia del Don Pasquale e Sinfonia “Eroica” op. 55 di Beethoven. Un rapporto artistico significativo quello di Muti con Bergamo: oltre mezzo secolo fa, ai suoi esordi, vi diresse un concerto per la stagione di “Gioventù musicale“, nel 2016 venne onorato dall’Amministrazione comunale per i 50 anni della sua carriera sempre con un concerto al Donizetti.