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Da piazza Lemine di Almè al centro Vivace di Ponteranica passando da Villa d’Almè e da Sorisole. Sette chilometri di marcia pacifica e colorata, con i ragazzi delle scuole e una nutrita rappresentanza politica con fasce tricolori e gonfaloni comunali.

Insieme per dire “no” all’ingerenza delle mafie e al loro tentacolare soffocamento della legalità. L’appuntamento della Marcia Libera 2016 (promosso dal Coordinamento provinciale di Libera in sinergia con altre realtà bergamasche) ha intercettato più di un migliaio di persone che per tre ore hanno camminato nelle strade e nelle piste ciclabili di quattro Comuni leggendo, ad ogni sosta, i nomi delle tante vittime della criminalità organizzata. Tra i gesti simbolici più significativi c’è stata la piantumazione dell’ulivo della pace al Centro Vivace “Peppino Impastato”.

Non possiamo dimenticareha precisato Carlo Colombi, consigliere comunale di Ponteranica delegato all’iniziativache la storia di questa pianta nasce un secondo dopo il vile taglio del precedente ulivo avvenuto nel giardino del Bopo nella notte del 26 settembre 2009. Pochi giorni dopo la nostra sostituzione una vecchia amministrazione lo prese e quasi lo nascose lontano vicino alla ripa del Morla”. “Nonostante il luogo invisibile e grazie alla cura dei volontari del comitato “Peppino Impastato” – ha continuato Colombi – quell’ulivo è cresciuto e noi lo rimettiamo “al centro” in un luogo di musica e cultura. In un certo senso gli ridiamo la vita insieme alla promessa di un nostro rinnovato impegno di memoria e di lotta”.
marcia libera 2016
Una delle immagini più belle della giornatahanno condiviso sindaci e assessori dei quattro Comuniè stata quella dei ragazzi delle scuole che con tanto di pala si sono preoccupati di dare terra e sostegno all’ulivo”. Presente alla marcia anche l’onorevole Antonio Misiani:E’ una testimonianza emozionante – ha rimarcato il deputato Pd – ma anche una sollecitazione al non abbassare la guardia in Bergamasca dove la presenza della mafia è accertata come dimostrano i beni confiscati e le indagini in corso della magistratura. Certo, si tratta di ramificazioni criminali silenziose ma proprio per questo più insidiose e preoccupanti”. Per i rappresentanti di Libera (Rocco Artifoni, Francesco Breviario e Bruno Ceresoli) Almè e Ponteranica hanno un valore simbolico.  Almè ospita, infatti, la tomba di Gaetano Giordano, ucciso in Sicilia perché si è opposto al pagamento del pizzo, mentre Ponteranica ha aderito recentemente ad “Avviso Pubblico”, una rete di amministrazioni che si impegnano nella lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose.

Il calendario di iniziative continua lunedì 21 al Teatro Nuovo di Treviglio (ore 20.30), con lo spettacolo di Giulio Cavalli “Nomi, Cognomi e Infami”. Martedì 22 e mercoledì 23 alle 20,45, rispettivamente all’auditorium dell’Istituto Federici di Trescore Balneario e all’auditorium del Polo Scolastico di Treviglio, andrà in scena «U Parrinu: la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia», a cura di Christian Di Domenico. (Bruno Silini)

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